Tajani cosa ne dice? Tra Austria e Germania si va formando un asse di destra estrema – FPO da una parte; AfD dall’altra – dalla fisionomia neo-nazista, che, intanto, fa della lotta ai migranti l’ argomento forte della sua politica. E’ casuale che questo avvenga nella terra nativa di Hitler e, ad un tempo, nella sua patria adottiva? Oppure riemergono dal sottosuolo fantasmi che pensavamo rimossi per sempre, sepolti dall’ orrore e dalla vergogna dei crimini di cui si sono resi responsabili il secolo scorso?
A questo punto, sarebbe legittimo pretendere dai partiti cristiano-democratici, che sia in Germania, sia in Austria detengono posizioni storicamente di primissimo piano, una dura reazione a questa deriva. Senonché succede esattamente il contrario ed, anzi, forze che si riconoscono nel PPE sono disponibili ad accompagnare al potere, nel cuore delle istituzioni democratiche, partiti che detestano la democrazia, come succede in Austria o almeno – così in Germania – ad accettarne il concorso in sede parlamentare.
Sarebbe legittimo attendersi che il PPE faccia suo l’ “alto la’” che Angela Merkel ha sollevato con fermezza contro il candidato alla Cancelleria del suo stesso partito. E poiché nel PPE il nostro Paese è rappresentato da Forza Italia, non ritiene Tajani di dover mettere le cose in chiaro, anche da parte sua e del suo partito? E’ oggettivamente in una posizione scomoda, dal momento che nella maggioranza parlamentare di cui fa parte a dettar legge è la destra di Giorgia Meloni ed, anzi, ci sta pure la Lega che rivendica addirittura simpatie e rapporti con AfD. Eppure dal momento che Forza Italia – tornata ad essere partito leaderista e monocratico, sia pure con Tajani al timone piuttosto che Berlusconi – si attribuisce una vocazione liberal- democratica non dovrebbe sollevare nel PPE una presa di posizione che stigmatizzi, per oggi e per domani, ogni possibile rapporto ta popolari e neonazisti?
Per quanto la politica possa essere opinabile ed aleatoria, al di là di ogni ragion di Stato o di partito, vi sono discriminanti di ordine morale che vanno mantenute vive con la necessaria intransigenza.