Francia, Germania e Regno Unito hanno chiesto un “ritorno immediato al cessate il fuoco”  nella Striscia di Gaza . I loro tre ministri degli Esteri, Jean-Noël Barrot, Annalena Baerbock e David Lammy, si sono congiuntamente detti “indignati” per l’alto numero dei civili uccisi da quando Israele ha violato la tregua. L’Italia, la Meloni e Tajani, hanno invece taciuto su di una strage che colpisce un’intera popolazione già prostrata e, in particolare, donne e bambini.

Sarebbe facile polemica il ricordare il definirsi madre e cristiana, per la Meloni, e i tiepidi riferimenti alla Dottrina sociale della Chiesa che ogni tanto si alzano dalle file di Forza Italia.

Ma oltre questo registriamo che, come in altre occasioni, la voglia di distinguersi, la paura di dire una parola chiara sulle brutte cose che vediamo accadere nel mondo, e di fronte alle quali non c’è amicizia che tenga, o addirittura un’alleanza politica internazionale tra i Fratelli d’Italia e quello di Netanyahu, lasciano solo un roboante silenzio che, come hanno avvertito gli altri importanti paesi europei, rischia di diventare una vera e propria connivenza con crimini contro l’umanità che non possono essere giustificati e taciuti.

E una domanda non può essere elusa. E’ stata l’Italia a sottrarsi alla firma della richiesta o non è stata neppure sentita?

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