Dalla civiltà alla “pietrificazione” . 1500 anni fa, gli arabi consideravano il fatto di avere una figlia femmina un segno di sfortuna e molti le seppellivano vive appena nate.
Oggi assistiamo a un’altra forma di sepoltura delle ragazze vive. Una forma più “giustificabile” rispetto a 1500 anni fa?
Vendono bambine, anche di nove anni, a uomini anziani a causa della povertà. Divieto di istruzione per le ragazze. Vietati i parchi e gli spazi verdi. Esclusa la loro presenza nella società e nelle attività sociali. Mancato accesso alle strutture mediche senza la presenza di un membro maschio della famiglia. E questo è il destino delle belle ragazze dell’Afghanistan.
Negli ultimi 40 anni, la situazione delle donne in Afghanistan è andata evolvendo in maniera complessa con alcuni cambiamenti significativi.
Negli anni ’80, durante la guerra sovietico-afghana, le donne dovettero affrontare crescenti restrizioni a causa del conflitto e subire un accesso limitato alle opportunità di istruzione e di lavoro.
Negli anni ’90, quando i Talebani salirono al potere, i diritti delle donne furono ancora più severamente limitati. Dovevano indossare il burqa, dovevano affrontare ulteriori restrizioni alla mobilità e all’istruzione e avevano una partecipazione limitata alla vita pubblica.
Dopo la caduta dei Talebani nel 2001, ci sono stati progressi nei diritti delle donne, compreso l’accesso all’istruzione e al lavoro. La Costituzione afghana garantiva pari diritti per le donne e, quindi, assicurava loro la partecipazione anche alla politica. La loro forza lavoro era aumentata.
Tuttavia, persistevano grandi sfide, tra cui quelle relative alla violenza di genere, alla mancanza di accesso all’assistenza sanitaria e norme che limitavano la libertà delle donne.
Negli ultimi anni, con il ritorno dei talebani al potere nel 2021, sono cresciute le preoccupazioni per i limiti ai diritti e alle libertà delle donne. Molti temono un ritorno alle politiche restrittive del passato che hanno sollevato l’allarme internazionale sul futuro dei diritti delle donne in Afghanistan.
Ma ciò che è più importante è il chiedersi da dove i talebani ottengano la legittimità e la legalità delle loro attività. I talebani sono un governo islamico estremo che non rispetta gli standard morali, legali e politici riconosciuti a livello internazionali.
Il destino di milioni di donne sta nelle mani di un governo illegittimo e illegale.
Un governo che ha piena autorità per lasciare violentare e possedere le donne e non le considera persone indipendenti con propri diritti. Bensì un oggetto da possedere.
Tuttavia, purtroppo, negli ultimi anni, soprattutto negli ultimi mesi e settimane, abbiamo assistito all’acquisizione da parte dei talebani di posizioni politiche in sede internazionale, e questo ha intensificato la preoccupazione degli attivisti sociali e politici riguardo allo status e alla condizione dei donne in Afghanistan.
Intanto di loro, dei soprusi, della violenza e degli abusi che subiscono non parla quasi più nessuno.
Saedeh Lorestani