L’incontro pubblico di Politica Insieme del 3 luglio a Roma è stato molto importante sotto vari profili, come tanti hanno evidenziato e apprezzato.

L’aspetto che a mio avviso rappresenta un primo elemento di discontinuità rispetto alle iniziative del passato è l’assenza di leader politici che generalmente in contesti analoghi hanno dominato (e continuano a dominare), catalizzando tutta l’attenzione per rafforzare la loro visibilità.

Si è trattato di un momento di condivisione e di confronto libero e partecipato, animato da tante persone che con la loro presenza ed i loro interventi hanno dimostrato che è ancora possibile impegnarsi in politica dal basso, con motivazione e passione, senza aspettare che qualcuno convochi dall’alto, seguendo le istruzioni prestabilite e le indicazioni preordinate.

Nel quadro politico attuale, caratterizzato dal leaderismo di cui sono ormai impregnati tutti i partiti e tutti gli schieramenti e che da oltre vent’anni condiziona pesantemente in modo negativo la nostra democrazia, l’assenza del capopopolo di turno che attrae con modalità comunicative speciali, promette cambiamenti straordinari e si presenta come colui che può salvare l’Italia garantendo felicità e benessere per tutti… è un segnale di cambiamento interessante e da valorizzare nella definizione di un nuovo stile di leadership che Politica Insieme potrà adottare e promuovere.

Una leadership condivisa, diffusa e collegiale può favorire la buona riuscita del percorso, introducendo finalmente nel nostro sistema politico e sociale meccanismi di partecipazione fortemente radicati su idee e programmi che si riconducono ad una visione generale, a principi e valori universali, che prescindono dalle intenzioni più o meno chiare, dalle volontà e dalle strategie dei singoli, spesso influenzate da particolarismi e da interessi personali.

E’ uno stile che presuppone un’azione capillare e diffusa a livello territoriale che sappia valorizzare le risorse, le competenze e le specificità di ciascuno e che renda collegiali e trasparenti i processi decisionali, a partire da una stesura collettiva e collaborativa del Manifesto che diventerà la piattaforma contenutistica e programmatica della nuova forza politica.

La disaffezione nei confronti della politica è spesso provocata dal senso di inutilità e di impotenza derivante dalla percezione di non essere in grado di poter incidere sugli orientamenti e sulle scelte politiche e le reazioni diventano una miscela esplosiva di rabbia e protesta generalizzata, disinteresse e indifferenza, voglia di rottamazione e nuovismo. In questa situazione lo scollamento tra cittadini e Istituzioni è sempre più evidente e si manifesta con l’astensione (ormai oltre il 40%) che alimenta in vari modi il cosiddetto Partito del non-voto.

Tutto ciò genera l’humus adatto perché il leader possa emergere, proporsi con un approccio messianico e a lungo andare imporsi come l’unico capace di migliorare le sorti del Paese!

Contrastare il leaderismo è quindi il primo passo per restituire piena dignità alle opinioni ed alle decisioni di ogni cittadino, ma comporta anche una scelta chiara di autonomia e una presa di distanza dai tatticismi e dalle convenienze puramente elettorali.

Il segnale di cambiamento c’è stato, lavoriamo affinché Politica Insieme possa costituire una proposta alternativa e autenticamente innovativa per riportare all’interno dell’esperienza politica più partecipazione e più democrazia.

Oreste De Pietro

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