Gli onori al merito sportivo sono stati tributati pubblicamente in tutte le manifestazioni agonistiche non dilettantistiche al campione olimpico di pugilato, Nino Benvenuti. Delle sue gesta sul ring a livello mondiale restano ricordi indelebili per noi di “una certa” … quella emozione stupenda, coniugata perfettamente con l’orgoglio nazionale che viene comunemente “ripescato” e rivissuto ogni volta che un italiano (vedi anche Sinner) o una squadra riesce a salire sul tetto più alto del mondo in una gara sportiva. Ed altrettanto speciale era il “nostro Nino”, che ebbi il privilegio di conoscere una decina d’anni fa, sotto il profilo umano per la sua umiltà, disponibilità e solidarietà (carità per chi crede).

Gli fa da contraltare, negli stessi giorni, il sindaco altoatesino, Katharina Zeller di Merano, la quale rifiutandosi di indossare la fascia tricolore secondo la migliore prassi, ha commesso un gesto disdicevole, diseducativo e offensivo, sia per la carica di organo monocratico eletto in rappresentanza dello Stato italiano ad amministrare una comunità, sia per l’appartenenza della Provincia autonoma alla Repubblica italiana, secondo quanto disposto dall’art. 114 della Costituzione (si badi che le province autonome percepiscono finanziamenti statali di gran lunga maggiori di quelle ordinarie e proporzionalmente anche delle regioni).

Mancava solo questa pagliacciata al “festival” nazionale degli scandali e delle vergogne per peggiorare l’immagine delle istituzioni pubbliche, favorendo la vulgata per cui siamo un Paese poco serio e che merita il distacco del cittadino-elettore. La giovane, prima cittadina, progressista, ha cercato di porre un rimedio a modo suo, sottolineando la propria appartenenza comunitaria, quindi complicando e accentuando l’intollerabilità di un gesto che agli occhi degli “altri italiani” appare separatista, nonostante i quasi 80 anni portati dalla nostra carta costituzionale.

Poi, onori al Napoli calcio, grande rappresentanza storica del sud Italia, unica città che può vantare una sola squadra di calcio! D’altro canto, disonore per un governo che non riesce a prendere una posizione in equivoca, chiara e inflessibile a sostegno della Palestina – in via di distruzione – come Stato indipendente, seguendo semmai l’ottimo esempio fornitoci dalla Spagna. Ma anche dai nostri esecutivi degli anni ’80, quando si aveva la capacità di non sottomettersi supinamente al potente alleato USA e perciò si sarebbe condannato, senza appello, il “dittatore” Netanyahu, responsabile unico della strage degli innocenti, soprattutto bambini.

Michele Marino

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