Rischio pensionamenti anticipati
Se si passasse alla dipendenza dei Medici di Famiglia, tutti i Medici che hanno maturato la possibilità di andare in pensione si pensionerebbero subito per salvaguardare la loro pensione ENPAM, superiore a quella INPS, e per gli altri vantaggi connessi ad essere pensionati Enpam.
Per valutare l’impatto in Italia, ecco i dati Enpam della situazione a settembre 2024 : si tratta di 9003 MMG, 724 Medici a quota oraria (ex MCA), 163 Medici di emergenza sanitaria, 1446 PLS, in totale 11.336 Medici. Tutto questo non solo genererebbe difficoltà ad Enpam, per minori entrate e maggiori rapide uscite, ma data la carenza attuale di medici, lascerebbe anche almeno oltre 13 milioni e mezzo di cittadini senza un Medico di famiglia e un milione senza un Pediatra di libera scelta. Chi li sostituirà? Un sistema on demand di sanità territoriale? Ex MMG-PLS gettonisti?
Il privato?
Rischio perdita Medico di fiducia, difficoltà per i malati cronici ed aumento della spesa pubblica
Con la dipendenza, oltre a far perdere al cittadino il diritto alla scelta del proprio medico di fiducia, garantito dalla costituzione, e la continuità delle cure, aumenterebbero moltissimo le spese dello Stato e delle Regioni, perché, considerate ferie-malattie-gravidanza, per sostituire 1 MMG o PLS , attualmente a 60 ore settimanali di lavoro, ma pagato per 38, fra studio e domicilio (quest’ultimo del tutto ignorato da Ministro della Salute, Agenas ed alcune Regioni), in un contesto di forte invecchiamento e fragilità della popolazione, avendo 1 MMG a carico non meno di 30 soggetti in ADP-ADI-Cure palliative, 400 over 60 e 732 assistiti affetti da 1 a 5 patologie croniche, ne occorrono 3 per ogni Medico convenzionato reso dipendente, ma mancano i Medici… e poi se la convenzione per i Medici di Famiglia costa ora, secondo il DEF, circa 6 miliardi, il loro passaggio alla dipendenza costerebbe 14-15 miliardi. Sono disponibili?
L’Enpam, poi, per difendere il futuro dei Medici dovrebbe disinvestire i suoi soldi che ha anche sullo Stato italiano, molti, e in banche tipo MPS e Mediobanca.
Rischio perdita dell’assistenza di prossimità ed aggravamento del ricorso ai PS
Poiché in base a PNRR-DM 77/2022 le Case di Comunità finanziate debbono essere 1038 entro il 2026 (www.pnrr.salute.gov.it) ed i Comuni sono 7896, dei quali quelli urbanizzazione alta hanno il 33% della popolazione sul 5% del territorio nazionale e quelli a bassa e popolazione sparsa hanno il 25% della popolazione ma su più del 70% del territorio, considerato che la popolazione italiana al 31/12/2024 era di 58.737.977 abitanti e che solo il 48,9% di essi vivono in pianura, il 38,9% in collina, quasi 4 persone su 10, ed il 12,2% in montagna, oltre 1 su dieci, lo Stato e le Regioni, per continuare a garantire la prossimità delle cure, sarebbero costretti ad aprire migliaia di studi periferici di cure primarie non solo per i 30 milioni di cittadini che vivono in collina e montagna, ma anche per i molti altri milioni di persone che vivono lontani dalle Case di Comunità nelle periferie delle città e sparsi nelle pianure, con enormi spese per migliaia di nuove strutture periferiche e dotazioni, attualmente fornite gratuitamente dai Medici di famiglia, cosa finanziariamente non certo sostenibile.
Poiché i cittadini di frazioni di 300-500 abitanti continuamente fanno comitati di protesta se un Medico di famiglia lascia gli studi periferici e si accentra in una medicina di gruppo od in una casa di Comunità, e poiché tutti i Sindaci, persino in città, temendo di perdere le elezioni successive, protestano immediatamente con le AUSL–ASST per ripristinare gli studi periferici o per promuovere nuove zone carenti, è bene che tutti i Cittadini scendano nelle piazze accanto ai Medici per contrastare chi vuole smantellare progressivamente la sanità pubblica e che i Sindaci agiscano compatti sui Governatori e sui loro referenti politici partitici di riferimento per bocciare questa folle iniziativa nelle sedi amministrative e parlamentari competenti.
Chiaramente chi sta spingendo per la dipendenza dei Medici di famiglia o è del tutto sprovveduto rispetto alla situazione reale ed ai costi o cerca solo di carpire Enpam per cercare di coprire i buchi atavici dell’INPS, generando ulteriori dissesti finanziari, riducendo l’assistenza territoriale ai cittadini, incrementando l’afflusso attuale i Pronto soccorso e spianando la strada al privato. Solo una casuale congiunzione di interessi dietro la dipendenza ed un occhio alla privatizzazione ?
Chi può intervenga ad ogni livello politico comunale, regionale e nazionale per fermare questa follia acriticamente distruttiva del S.S.N. proveniente dal Ministro della Salute Orazio Schillaci, Agenas ed alcune Regioni.
Euro Grassi
Pubblicato su www.quotidianosanita.it