Oggi a Roma, INSIEME celebra il suo quarto Congresso Nazionale.
E non è cosa da poco in neppure dieci anni di vita, per un partito minuscolo, in un Paese in cui i partiti Congressi non ne celebrano affatto. Tutt’al piu assemblee programmatiche che si risolvono di fatto in kermesse propagandistiche. Del resto, che bisogno c’è di un vero confronto in forze politiche nelle quali il “soggetto-alfa” – donna o maschio che sia – riassume e risolve in se’ ogni contraddizione?
Al contrario, INSIEME è il frutto di una dialettica vera, viva e forte, mai orientata ad una grigia omologazione delle posizioni interne, ma declinata secondo differenti letture della vocazione originaria.
C’è chi ad INSIEME è approdato e chi, al contrario, ha sciolto le vele e se ne è andato verso altri lidi. Ma nessuno vi ha soggiornato in modo supino e fors’anche per questo l’assunto originario, anziché impallidire nel tempo, si è via via affermato, guadagnando terreno anche laddove l’idea di una presenza autonoma dei cattolici nel discorso pubblico e nella sua declinazione politica veniva considerata smarrita una volta per tutte, se non risibile.
Oggi – è bene che sia cosi e noi lo apprezziamo – molti, alla prova dei fatti, si sono ricreduti e guardano con una nuova considerazione al valore dell’ “autonomia”, baricentro dell’identità politica di INSIEME. Lo fanno pure ambienti che, anziché affrontare la traversata del deserto dell’ insignificanza politica in cui erano caduti i cattolici, apparivano più propensi ad accamparsi, dall’ una e dal’altra parte, nelle terre ubertose del Faraone, laddove l’abbondanza ( ? ) di cipolle era, ad ogni modo, garantita.
La nostra forza sta nella piena consapevolezza dei nostri limiti. Siamo discepoli di Sturzo che, quando fondava il Partito Popolare, sapeva di distinguere i cattolici democratici dai conservatori.
Figli di De Gasperi che non ha mai ceduto né alle sirene del “clerico-moderatismo” né a quelle di un integralismo di segno opposto. Indegni compagni di strada di Aldo Moro
che chiedeva ai cattolici-democratici del
suo partito di guardare lontano e, secondo la piena fedeltà ai principi che traiamo dalla fede comune, saper essere alternativi a sé stessi, capaci di affrontare quell’ “andare oltre” in cui è custodito il senso ed il valore della vita delle persone singole e delle comunità in cui si riconoscono.
Il nostro punto di riferimento sono la Costituzione della Repubblica e la Dottrina Sociale della Chiesa, convinti, del resto, che l’ampia convergenza tra i coni di luce proiettati da questi due fari rappresenti, per il nostro Paese, una straordinaria ricchezza morale e civile da cui la politica deve lasciarsi ispirare e, ad un tempo, saperne dare conto.
Lo devono fare soprattutto i credenti.
Consapevoli che, in questa fase, a loro spetta, ben più che non un ruolo di potenza, un compito di verità.
Domani INSIEME porta a compimento un tragitto del suo cammino e ne intraprende una nuova tappa.
Politica Insieme