Più sicurezza e protezione per i giovani che affrontano le prime esperienze di lavoro. Un programma di formazione di Confindustria Veneto Nord Est apre prospettive di miglioramento.

Giovani e lavoro: le prime esperienze qualche volta diventano tragedie. Quando si va in fabbrica per uno stage o un percorso di apprendimento bisogna sapere quali sono i rischi associati all’attività lavorativa. Il tema è di straordinaria attualità, ma si fa presto a chiuderlo nel cassetto dei brutti ricordi. Lo riapre e con la giusta autorevolezza, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in occasioni molto tristi. Ma chi deve provvedere a mettere in sicurezza i ragazzi che arrivano nei capannoni direttamente dalle aule scolastiche ? Perché il brutto degli episodi che raccontiamo in cronaca, capitati a giovani studenti-apprendisti, è che non si capisce mai bene chi non ha fatto cosa. L’allarme cresce e ora una struttura di livello e disperienza come Fòrema, impegnata prevalentemente nel Nord Est, lancia un piano formativo per manager e tutor, per costruire una cultura della sicurezza.

Prevenzione e formazione

Non è il primo piano di formazione di policy HSE, ma è significativo che si svilupperà nel rinomato Nord Est.  Matteo Sinigaglia, direttore generale dell’ente di formazione di Confindustria Veneto Est, la spiega cosi: “Ogni ragazzo che entra in azienda porta con sé entusiasmo, non possiamo permetterci che la prima esperienza lavorativa diventi un rischio ”. Un casco troppo grande, un paio di scarpe antinfortunistiche prese in prestito diventano il contrappasso per infortuni e disgrazie. Il mondo produttivo accoglie i giovani tra macchinari, turni, gerarchie e abitudini consolidate. Ma è una deriva industriale intollerabile, in tempi di tecnologie spinte, di trasformazioni intensive e di Intelligenza artificiale. E poi chi se ne prende cura ?  Viviano un’angoscia sociale che non ci piace e non fa bene al sistema produttivo. Il Made in Italy macchiato da queste brutture ? Purtroppo si. E attenzione, gli  incidenti sul lavoro non riguardano affatto solo i giovani apprendisti. Tutt’altro. E allora ? Dal 30 giugno parte il ciclo di incontri di Fòrema destinati a chi, in azienda, ha il dovere di proteggere i più giovani: responsabili sicurezza, tutor, dirigenti, preposti.

Lavoro senza rischi

“Ogni ragazzo che entra in azienda porta con sé entusiasmo, sogni e fragilità”, aggiunge  Sinigaglia “e non possiamo permetterci che la prima esperienza lavorativa diventi un rischio per la loro salute o, peggio, per la loro vita. La sicurezza non è burocrazia: è una responsabilità morale che chi guida le imprese deve assumersi, ogni giorno, con competenza e umanità.” Il manager ha fatto centro tirando fuori il dovere morale degli imprenditori, la capacità di produrre e vendere con la coscienza pulita. Le parole non scritte, ma che nei corsi torneranno come un ritornello, sono: preparazione, consapevolezza, formazione.  Il primo incontro si terrà lunedì 30 giugno nella sede di Fòrema in via Edoardo Plinio Masini 2, Padova. Vi potranno partecipare massimo 14 persone che avranno pagato 180 o 140 euro se associati a Confindustria Veneto Est. Le attese impresse per ora nei computer di Fòrema e Confindustria  sono di formare le figure di riferimento nelle aziende. ” È  l’unico modo per evitare che l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro diventi un salto nel vuoto. Per questo noi offriamo percorsi che non sono obbligatori per legge, ma indispensabili per chi ha il dovere morale di guidare e proteggere le nuove generazioni ”.

Nunzio Ingiusto

Pubblicato  su www.humaneworldmagazine.com

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