“Vi sono episodi di violenza contro i quali però la vera diga è fatta, naturalmente, dagli interventi delle pubbliche autorità, ma è fatta in maniera prevalente soprattutto dai comportamenti positivi che nella società si realizzano …”. Così Sergio Mattarella ha parlato ai nuovi giovani “Alfieri della Repubblica”. Immediato il collegamento con la recente vicenda che ha visto protagonista il Ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Valditara: invece di condannare la violenta aggressione da parte di giovani di destra di un giovane dinanzi ad un liceo di Firenze , se l’è presa con la Preside di quella scuola autrice di una lettera aperta ai suoi studenti per ricordare come nacque il fascismo e la violenza politica che lo contraddistinse.

La preside ha fatto bene perché la violenza è comunque intollerabile e quando assume quella d’impronta squadristica riemersa di fronte al liceo fiorentino lo è ancora di più. Le donne e gli uomini di scuola hanno il dovere di educare, non solo di insegnare nozioni. Ci saremmo aspettati il plauso anche per il contenuti e lo stile utilizzato dalla dirigente scolastica che, almeno, adesso sa di avere il conforto non solo di tanta parte del Paese, ma anche di chi davvero ne rappresenta i più alti sentimenti di democrazia e di non violenza.

A fronte dell’intervento di Mattarella è roboante anche il silenzio della Presidente del consiglio, oltre che del suo ministro. Si vede che il giudizio sugli atti di violenza è ondivago. Forse perché è imbarazzante riconoscerla apertamente quando vengono da una parte e non dall’altra?.

 

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