Prima del Covid avevo iniziato a scrivere un testo-base per realizzare un film sulla vita di S,. Francesco di Paola. Da due mesi ho ripreso il progetto, con nel cuore il ricordo di mia moglie Sara, pur consapevole di quanto sia difficile proporlo e realizzarlo.

Trasmettere alle nuove generazioni la poliedrica e straordinaria figura di San Francesco di Paola in un’operazione filmica non è facile.

Lo puoi immaginare assorto in silenzio nella contemplazione del creato, per scoprire poi la sua capacità di dialogare con i potenti del tempo con fermezza e semplicità; puoi rappresentarlo mentre prega dentro la solitudine di una grotta e nello stesso tempo cogli nei colloqui con la gente quel suo carisma che lo porta sempre a curarne le ferite del corpo e dell’anima. Carisma e riservatezza; preghiera e attenzione per tutti senza distinzione; sempre in colloquio interiore con Dio e costante nell’ascoltare le necessità delle persone.

Uomo dalla fede profonda, libero dai giochi di potere. Il lavoro alla base del progetto filmico è stato concepito dentro la cornice di una finzione letteraria affidata a due giovani “narratori”: una ragazza francese e un giovane di Paola.

Ai due, che potranno contare sulla collaborazionedei frati dell’ordine dei Frati Minori e su alcune giovani guide, èaffidato il compito di guidare il lettore all’interno delle vicende, i luoghi e gli uomini del Millequattrocento, grandi e piccoli, che furono illuminati dal carisma del San Francesco di Paola, mettendoli in relazione all’odierna realtà delle comunità locali ancora oggi legate al Santo nella fede e nelle tradizioni.

Sarà un lungo viaggio in macchina: l’occasione per scoprire come in un reportage documentaristico le bellezze artistiche e paesaggistiche del sud-Italia e delle città francesi dove si recò come sapiente e riservato tessitore dei rapporti tra la Chiesa di Roma, al tempo di Sisto IV e della Francia di Luigi XI.

Storia e tradizioni, passato e presente, il messaggio di speranza di un Santo in gran parte sconosciuto a quelle nuove generazioni che sono alla ricerca di modelli positivi: una figura sempre attuale, capace di trasmettere nel silenzio dell’anima la forza della fede cristiana con la semplicità “eremitica” e l’amore per la natura e per l’uomo.

«La scelta prioritaria di Dio e la fuga dal mondo si presentavano -scrive l’arcivescovo Giuseppe Fiorini Morosini- come sicuro antidoto al male più grave della Chiesa del secolo XV: la mondanizzazione…. egli viveva realmente la fuga da ogni forma di mondanizzazione e questo era per i tempi un segno di grande speranza per un ritorno alla semplicità evangelica delle origini».

San Francesco di Paola è una delle figure più carismatiche e caritatevoli della storia d’Italia e d’Europa del XV secolo. Un gigante per il ruolo avuto come sapiente diplomatico e riservato tessitore dei rapporti tra il Papato, il Regno di Napoli e la Monarchia francese. Uomo dalla fede profonda e libero dai giochi di potere, con la sua carità, con la sua semplicità è stato capace di incidere sulle coscienze dei potenti.

In Francia l’azione di San Francesco di Paola alla corte del re Luigi XI portò ad un lungo periodo di buoni rapporti tra il papato e la monarchia francese, di cui beneficiarono anche i Regni di Spagna, Boemia e Napoli.

Pio XII lo dichiarò Patrono della Gente di mare il 27 marzo 1943.Francesco è patrono della Calabria, proclamato da Giovanni XXIII nel 1963 e della Sicilia (ricordiamo il celebreattraversamento dello Stretto di Messina) – e le conquiste territoriali della corona di Spagna hanno contribuito molto a diffondere il culto e alcune pratiche devozionali da lui suggerite. É uno dei santi più conosciuti della cristianità e il suo nome è dato a molti, perpetuando tradizioni familiari.

Sono convinto, è questo il messaggio del film, che oggi San Francesco di Paola avrebbe amato profondamente Papa Francesco e condiviso con lui il messaggio dell’Enciclica Laudato Sì.All’interno del testo-base (in relazione al film)ho cercato infatti di far emergere alcuni elementi in comune:

-Il profondo rispetto verso la Natura e tutti gli esseri viventi.

-La Terra, come dono di Dio da usare con ragione e amore.

-La sacralità di ogni lembo di terra, con tutte le sue forme: le sorgenti, le piante, gli alberi: solo nel rispetto del Sacro, il nostro passo sarà sacro.

-Il considerare il mondo un’armonia vivente di cui ogni essere e soprattutto l’uomo è partecipe e custode.

– L’incoraggiare uno stile di vita profetico e contemplativo

-Proporre una crescita nella sobrietà, un ritorno alla semplicità e a gustare le piccole cose.

-Il Creatore si è fatto uomo e si manifesta come Padre e Fratello. “Avrete amore scambievole fra tutti, e non arrossirete tra voi fratelli e sorelle” (cap. II e VII)

-La vita è sostenuta dal legame religioso tra gli esseri, il Cosmo, il mondo dell’invisibile e Dio, così da formare una comunione universale.

-Le leggi e gli insegnamenti del Creatore sono semplicemente scritti nella natura, nel nostro cuore e nel nostro spirito.

-“A chi ama e serve Dio con sincerità di cuore tutto è possibile. Tutte le creature diventano docili al volere di colui che attende fedelmente a compiere la volontà del Creatore”

– Cristo risorto abbraccia e illumina tutto. “ Siamo qui riuniti per vivere il Vangelo del Nostro Signore Gesù Cristo ed essere così un cuor solo e un’anima sola” (Primo capitolo delle Regole)

-Improntare la propria vita sulla “Charitas” nello spirito di San Francesco di Paola, per farsi strumenti della carità di Dio e tessere reti di carità.

“Il fine primario è il conseguimento della carità perfetta mediante la salutare osservanza dei comendamenti divini (4 Reg. 1,1)”.

Nino Giordano

 

 

 

 

 

 

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