Nei giorni scorsi è stata presentata la bozza del decreto ministeriale che dovrebbe regolamentare l’accesso alla professione di insegnante nella scuola secondaria di 1° e 2° grado nonché la formazione in servizio del personale docente.

Nel documento abbiamo ritrovato molti dei punti qualificanti della politica scolastica di Insieme, elaborati dal Dipartimento Scuola e presentati in occasione della conferenza tematica di Roma del 20 marzo scorso.

In particolare abbiamo apprezzato:

  • L’introduzione di un anno di formazione universitaria dedicato alle competenze didattiche e metodologiche dei futuri docenti a completamente del percorso di laurea specialistica;
  • Il forte richiamo all’obbligatorietà della formazione in servizio (già prevista dalla Legge 107/2015) condizione essenziale per ogni professionista dell’educazione che voglia davvero dirsi ed essere tale;
  • La previsione di un percorso di alta formazione dedicato alle figure professionali responsabili dell’organizzazione della scuola delle attività di progettazione e sperimentazione di nuove modalità didattiche;
  • L’implementazione di percorsi di formazione in servizio di durata quadriennale (da intraprendere su base volontaria) che consentano, previa il superamento di specifici passaggi valutativi, di accedere a una progressione salariale accelerata e anticipata che, a regime, consentirà di raggiungere il massimo livello stipendiale dopo 23 anni di servizio (in linea con gli standard europei e OCSE) e non dopo 35 anni come avviene attualmente;
  • L’introduzione del nuovo profilo professionale di “docente esperto” al quale potranno accedere, tramite un apposito concorso interno, tutti coloro che avranno nel frattempo completato i cicli quadriennali di formazione e raggiunto il massimo salariale.

Molto interessanti anche i 10 ambiti nei quali i docenti avranno la possibilità di consolidare ed esercitare le loro competenze professionali:

  1. approfondimento dei contenuti specifici della disciplina di insegnamento;
  2. strumenti e tecniche di progettazione – partecipazione a bandi nazionali ed europei;
  3. governance della scuola;
  4. leadership educativa;
  5. staff e figure di sistema;
  6. inclusione scolastica;
  7. continuità e strategie di orientamento formativo e lavorativo;
  8. potenziamento delle competenze nella valutazione degli alunni;
  9. sistema nazionale di valutazione delle istituzioni scolastiche;
  10. tecniche della didattica digitale.

Per il nostro sistema scolastico da anni (per non dire decenni) ingessato e appiattito su posizioni egualitariste e minimaliste, si tratta di un’occasione di sviluppo e crescita imperdibile, avendo sempre di mira il benessere e il successivo scolastico e formativo dei nostri bambini e ragazzi. Per questo sosteniamo il Ministro Bianchi e lo invitiamo a proseguire con decisione nella strada intrapresa, resistendo alle prevedibili “barricate” che saranno frapposte per ragioni sindacal-corporativistiche e per strenua difesa di uno status quo che, invece, ci appare francamente non più difendibile.

Marcello Soprani

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