Borsaprof.it ha pubblicato il seguente articolo di Pierluigi Gerbino
Quella terminata venerdì scorso è stata una settimana pazzesca, in tutti i sensi, di quelle che si vedono molto raramente. E’ stata dominata dalla volatilità che si è comportata a come un cavallo da rodeo finché non è riuscita a disarcionare il cow-boy che abita alla Casa Bianca.
Lunedì e martedì con parecchie oscillazioni e tendenza a scendere, e gli investitori spaventati dalla follia dei dazi reciproci, calcolati con una formula fasulla da uno staff di incompetenti che ha dovuto legittimare in qualche modo la bugia ripetuta all’infinito fin dalla campagna elettorale per creare vittimismo. Quella secondo cui l’America viene
sfruttata da decenni dal resto del mondo che si approfitta della sua bontà erigendo barriere doganali ai danni delle merci americane.
La realtà è esattamente opposta. Gli americani, grazie al dollaro forte usato come valuta internazionale per regolare gli scambi globali di beni e servizi, ha permesso alla FED di stampare moneta a copertura dei saldi passivi della bilancia commerciale americana. Questi dollari sono rimasti in gran parte investiti in USA a finanziare il colossale e sempre crescente debito americano. Ma Trump ha deciso di sovvertire questo sistema, pretendendo che, oltre al finanziare la crescita americana, gli altri stati debbano pure pagare il pizzo con dazi che già solo il termine usato per definirli (reciproci) rivela la tendenza di Trump a falsificare la realtà.
A partire dal 3 aprile i mercati hanno punito duramente la testarda volontà di Trump di sottomettere il mondo, con un calo dell’indice SP500 che in sole 3 sedute è arrivato a perdere quasi il 15% di valore, mentre l’indice della paura Vix è schizzato da 21,5 fino a quota 60.
Gli amici di Trump, che stavano perdendo miliardi di dollari, e i pochi esseri pensanti dell’amministrazione USA, imbottita di “yes men” incompetenti, hanno cominciato a pressarlo per convincerlo a fare un passo indietro e sospendere per 90 giorni la follia dei dazi reciproci. Finalmente martedì scorso Trump ha capitolato, quando il Segretario al Tesoro Bessent, che lunedì scorso voleva dimettersi, è riuscito a convincerlo con l’astuzia di far passare la ritirata sui dazi reciproci come una fine strategia del grande negoziatore.
Il truffatore seriale della Casa Bianca ha allora visto l’occasione per rapinare qualche soldo al mercato, per lui ed i suoi amici, con un post che invitava a comprare, prima di annunciare la sospensione dei dazi. Così Wall Street è risuscitata con un finale di seduta di rialzo record ed ha sistemato la settimana ed il patrimonio privato di Trump e dei suoi amici.
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Pietro Gerbino