Michele Marino Presidente del Consorzio di sviluppo sostenibile valle dell’Ofanto, ha già scritto su queste pagine della sentenza della Corte Europea dei diritti umani sulla Terra dei Fuochi (CLICCA QUI). L’argomento è stato ripreso l’altro giorno durante un question time alla Camera dei Deputati su un’interrogazione dell’on. Francesco Emilio Borrelli. L’attenzione sulla nota e triste vicenda ha risposto il Ministro Gilberto Pichetto Fratin è costante e il Ministero “sta monitorando le azioni di bonifica attuate dalla Regione Campania ”. Secondo Pichetto negli ultimi mesi sono state portate avanti “le indagini tecniche per la mappatura dei terreni, individuando le aree che non possono essere destinate alla produzione agroalimentare”.
Chi scrive segue da anni la vicenda della Terra dei Fuochi, all’attenzione di una decina di governi e di una generazione di politici locali senza che si giungesse a una qualche soluzione. A dover prendere qualche decisione, ben prima della sentenza della Corte, c’è tuttavia un Commissario Straordinario che – ha detto Pichetto- con la sua task force ha preparato un modello elaborato a livello nazionale per fronteggiare emergenze di questo tipo. La verità è che Roma resta lontana dal territorio.
Il fatto sconvolgente- di questi giorni- è che i fuochi non si sono fermati. “Nelle campagne di Acerra, Caivano e Orta di Atella si continuano a scaricare tonnellate di rifiuti tossici e i roghi illuminano ancora le notti ” denuncia la Cgil della Campania. Le persone sono in allarme e le recriminazioni per il tempo perso sono utili a ricordare morti, mobilitazioni, sviamenti di ogni tipo. Dopo venti anni la sentenza non ha aperto una semplice via , ma un’autostrada che la buona politica deve imboccare subito. Ne va della sua credibilità oltre a un senso di vicinanza delle istituzionia gente provata da tragedie. Che significa “il governo sta monitorando le azioni di bonifica” ? Il disastro ambientale è di un’evidenza spaventosa e non ha bisogno di altra burocrazia.
Anche la questione e dei risarcimenti alle famiglie indicata nella sentenza della Corte riconosce un dolore e una responsabilità. “Ho perso mio fratello e mia nipote, mio marito si ammalato di tumore , davvero mi risarciranno ?” Si chiedeva una donna due sere fa a margine di un incontro nella zona. I comitati di cittadini, le associazioni ambientaliste, i sindacati, non si fermano con la mobilitazione. “Accogliamo la sentenza con favore, perché dopo vent’anni ci dice che avevamo ragione ”, scrive ancora la Cgil. Sono tutti ancora su chi va là. Gliela riconoscano anche le istituzioni, alla la ragione. Ma senza burocratese, per favore.
Nunzio Ingiusto