Ci sarà da tenere a bada il “nonno scemo” che però ha ancora in mano il pacchetto azionario di maggioranza di un Occidente e di un sistema economico finanziario oramai divenuto ingovernabile – al punto di ordinare a Trump cosa fare, invece che il contrario. Sarà perché bisogna trattare sui dazi.
Comunque sia, il G7 “bacia” la pantofola esentando dalla tassazione europea le multinazionali statunitensi. Così a noi tocca pagare il debito politico acceso da Trump con i “paperoni” moderni da cui ha ricevuto ingenti finanziamenti per tornare alla Casa Bianca.
E come come al solito, si distinguono i patetici “servitori” – Rutte ce ne ha appena dato un esempio concreta in sede Nato- e quanti coltivano la segreta speranza che sia solo questione di pazientare in attesa di un qualcosa che riporti gli Stati Uniti alla ragionevolezza e all’equilibrio. Quelli che sanno di vivere in una fase durante la quale Trump sta provando a fare pagare al resto del mondo il debito USA e quelle che tanti esperti definiscono le sue ulteriori folli spese, a partire dal riarmo.
Comunque, pure oggi Orwell avrebbe avrebbe scritto “La fattoria degli animali” con lo slogan “gli animali sono tutti uguali, ma ci sono quelli più uguali degli altri”. Peccato che egli parlava del regime comunista sovietico.