Ieri è stato un lungo tira e molla. A Bruxelles e nelle cancellerie europee. I popolari spagnoli hanno provato fino alla fine a far cadere la candidatura della connazionale socialista Ribera. Non solo in quel paese si è tentato di far prevalere gli interessi domestici nonostante tutti siano consapevoli che l”Europa deve pensare a ben altro.
Nei giorni a venire capiremo meglio la portata dell’intesa finale sul peso delle competenze che avranno i singoli commissari.
Intanto, è stata confermata l’esistenza di una maggioranza, anche se già è evidente che la realtà del Parlamento di Strasburgo ci farà assistere a votazioni che non andranno in questa direzione.
I popolari sembrano molto attivi nel tentativo di fare entrare in questa maggioranza anche i conservatori, o una parte di loro, e questo lascia sempre molto sospettosi socialisti, centristi e liberali.
La soluzione, però, dà comunque un’indicazione: in Europa non si può procedere a colpi di ideologismi, tanti sono glie elementi che concorrono a definirne sostanza e ruolo. La Meloni e Fitto ne trarranno una lezione, visto che si ritrovano con un forte ridimensionamento della posizione italiana, almeno rispetto agli ultimi cinque anni durante i quali, con Paolo Gentiloni, è stata gestita la politica economica e la cosa ci ha aiutato non poco.