Illustre Presidente, autorevole rappresentante dell’ unità (non uniformità) degli italiani, alla fine del mese scorso , con il suo messaggio per il nuovo anno mi , e penso ci, ha fatto vibrare il cuore con quella bella espressione sulla costruzione della fiducia, che ho evidenziato in una breve nota di qualche giorno dopo, e che avrei tanto voluto che le pervenisse.
Bella espressione non soltanto per la bellezza delle parole , ma soprattutto perché vere. Presidente lei conosce gli italiani, conosce l’altezza, la nobiltà, la generosità dei loro sentimenti, almeno della maggioranza di loro, che spesso è la cosiddetta maggioranza perdente. Lei conosce questi sentimenti, perché ha vissuto e vive con le persone, sente, comprende e condivide le loro esigenze, difficoltà, gioie e desideri. Sicuramente ciò l’ ha portata a dire con il cuore, nella verità, che la fiducia, anima e fondamento della rigenerazione sociale, si costruisce corrispondendo le istituzioni ai sentimenti delle persone.
Questa sincera espressione, un mese dopo, è messa alla prova della scelta che tra poco dovrà prendere. Per la terza volta nel suo settennato si trova in una difficile analoga situazione. La prenderà sicuramente con adeguato discernimento, nel quale conterà tantissimo la costruzione della fiducia, come ne ha parlato la sera
dell’ultimo giorno del 2020.
Più sono le soluzioni che potrà adottare, e , conoscendola , saranno tutte formalmente costituzionalmente corrette . Io però italiano della maggioranza “perdente”, mi auguro che venga presa quella che va nel senso della costruzione della fiducia. Costruendo la fiducia, quella da Lei prospettata con il fascino della verità, il nostro bel paese sono certo che si rasserenera’, anche nell’affrontare la disgraziata vicenda dell’epidemia. Sarà
una buona ripartenza per la rigenerazione sociale, animata dalla fiducia, che spronerà gli italiani a fare ognuno la parte che gli compete.
Francesco Punzo