Più che opportuno certo manifestare per l’ Europa, per la pace e per l’Ucraina specie dopo la rottura plateale di Trump con Zelensky e l’inattesa convergenza Trump-Putin, col rischio di una disastrosa “pace spartitoria” e precaria in una regione europea che purtroppo ha già conosciuto tragedie del genere.
ll problema però è: come farlo? L’appello di Michele Serra per una “Europa in piazza” dovrebbe portare ad una iniziativa promossa unicamente da cittadini che stanno fuori delle forze partitiche parlamentari italiane ed europee. Altrimenti l’iniziativa sarà sempre iniziativa di parte, che distinguerà tra aderenti e non aderenti, “zelenskiani” e “putiniani”.
Manifestare per l’Europa deve significare manifestare per una nuova Europa. E’ chiaro a chiunque abbia buon senso che è necessaria una Europa che cambi decisamente registro rispetto agli ultimi decenni.
Purtroppo l’ “Europa” è, nella percezione prevalente in Italia, o il bel sogno del mondo inclusivo, garante dei diritti, senza imporre dei doveri, che è nella mente di tanti giovani o anziani, o il mondo della burocrazia di Bruxelles che ostacola la nostra vita comune. O, per alcuni, un grande mercato dove si costruisce il futuro e non molto altro.
Manifestare per l’Europa oggi non può voler dire semplicemente sposare prospettive come quella del mercato unico capace di competere con la Cina e gli USA, o del mondo unificato dall’economia e dal diritto. Giustamente si parla di una Europa politica, quella che manca. Ma cosa vuol dire una Europa politica? Qual è esattamente la sua identità? E’ ciò che dovrebbero dire ai politici i cittadini. Ovviamente non può bastare progettare un esercito comune e men che meno un armamento comune. La nuova Europa non può essere infatti neppure una lega militare di Stati.
Le armi e gli eserciti sono solo mezzi. La politica vera parte dai fini. Bisogna stabilire dei fini su cui tutti noi concordiamo. Ma quali sono le finalità comuni dell’ Europa? Perché una costruzione politica europea con una sua Costituzione ha oggi senso ed è urgente? E’ una domanda che può sembrare elementare, che è elementare, ma fondamentale. Ma bisogna ripartire di qui. L’idea di Europa è stata troppo strumentalizzata e deformata. Perché non proporre allora un brevissimo e sintetico manifesto di principi per lanciare una manifestazione indipendente cui poi potranno certo aderire partiti e forze politiche?
Umberto Baldocchi