La nascita di Insieme, nuova creatura della politica italiana ed europea, partito autonomo, d’ispirazione cristiana è una viva speranza per il futuro della democrazia. Chi ancora crede nei valori del “popolarismo”, in quelli della Costituzione, negli insegnamenti della Dottrina sociale ha una concreta opportunità per partecipare all’affermazione di idee e proposte, che scaturiscono da questo insieme secolare di valori e principi, da cui far emergere un chiaro programma che rivaluti la storia del cattolicesimo politico.
I cattolici in politica a taluni possono apparire una eccentricità, ma non è così. Nella storia delle idee, durante il XX secolo, Benedetto Croce noto filosofo liberale sosteneva: “perché non possiamo dirci cristiani”, il francese socialista Jacques Delors si ritrovò a vivere intensamente a Parigi l’esperienza nel gruppo di La vie nouvelle molto vicino alla cultura democristiana, prima di abbracciare il socialismo.
Non si tratta quindi di velleitarismo, ma semplicemente di aspirare a una politica che si riconosca in valori comuni pur nella diversità delle origini. E’ la condizione per recuperare la politica fatta di partecipazione, di giustizia sociale, di etica dopo aver vissuto le falsi illusioni del mercato e del villaggio globali, che tutto hanno fatto, tranne che riconoscere la dignità della politica, al punto da ritenerla ancella servile dei potentati economici e finanziari.
Non a caso l’UE vive preoccupanti involuzioni democratiche, dopo che i vari Stati le hanno ceduto quote significative di sovranità. Le direttive calate dalla Commissione arrivano ai vari parlamenti solo per la ratifica, senza neppure affrontare un serio confronto sulle materie in esame (dittatura strisciante?). Forze politiche antiliberali, approfittando di tale scenario, cercano strumentalmente di riportare in auge ideali sovranisti, populisti i veri sicari degli ideali di libertà e di democrazia.
Di fronte a questo ormai reale pericolo bisogna agire. Come? Cercando, quasi in maniera filologica, gli aspetti più significativi nella storia delle culture che hanno con passione costruito la democrazia. Il cattolicesimo politico, rafforzato dall’esperienza contemporanea, iniziata con Rosmini, Ozanam e arrivata fino a noi, passando per i padri fondatori dell’Europa Unita: Adenauer, De Gasperi, Schuman è forse la cultura che riscuote più attenzione. L’azione convinta di questi uomini illuminati, pionieri dell’unità europea, servì a far nascere il “Mercato Comune”, la “Comunità europea carbone e acciaio”, primi organismi economici che furono di grande aiuto ai cittadini europei per migliorare le loro condizioni di vita sociale ed economica, attraverso la solidarietà tra i popoli.
Allora i cattolici, popolari e liberali, ma anche chi cattolico non è e condivide i valori del cristianesimo si organizzino per rilanciare l’idea originaria di Europa comunitaria, incentrata sulla solidarietà, su giustizia e pace sociale in opposizione a quella attuale che poco ha a cuore le sorti dei cittadini europei. Non reggerà a lungo la strategia che punta a difendere e a garantire egoismi, interessi corporativi, lobbistici di ben noti e ignoti gruppi di potere. E’ una delle ragioni per cui l’impegno di Insieme va apprezzato e fatto crescere anche come partito europeista, che ritiene il Vecchio Continente motore fondamentale che, riproponendo il suo vero spirito, avvii un nuovo percorso, caratterizzato dal rispetto della dignità della persona umana, dalla solidarietà, da maggiore uguaglianza, da più libertà, da reale democrazia.
E’ il tempo di una svolta politica concreta che gioverà anche all’Italia, tuttora priva di una politica di governo adeguata. Più crescita, più sviluppo, più benessere nella libertà e nella democrazia è la stella polare a cui Insieme aspira. Ci saranno dubbi, scetticismi, incertezze? Bisogna vincerli, è stato possibile in passato in condizione ben più difficili, potrà esserlo anche oggi.
Raffaele Reina