La sfuriata nello Studio ovale della Casa Bianca contro Zelensky ha portato alla mente dei meno giovani quella di Henry Kissinger con Aldo Moro. 50 anni fa come hanno detto in sede d’inchiesta la moglie dello statista italiano e uno dei suoi più stretti collaboratori, Corrado Guerzoni, che avevano raccolto l’angosciato resoconto di Moro subito dopo il tempestoso incontro con l’allora Segretario di Stato americano.

Kissinger contrarissimo alla politica “dell’attenzione” di Moro, il quale faceva i conti con quella che sembrava un’imponente avanzata del Pci in Italia, sarebbe giunto a minacciarlo con un giro di parole neppure tanto velate sulla brutta fine fatta da altri politici in altre parti del mondo per aver avviato un confronto con i comunisti. Moro uscì da quell’incontro davvero scosso, raccontò la moglie, giungendo a confidare a Guerzoni l’intenzione di lasciare la politica tanto chiara era stata la minaccia di Kissinger. Quest’ultimo, dopo il sequestro e l’uccisione di Moro, provò a ridimensionare la portata di quel colloquio, ma senza convincere più di tanto i suoi detrattori e quanti hanno sospettato del coinvolgimento di interessi internazionali nelle azioni brigatiste e nel più eccellente dei delitti politici della storia italiana.

E’ probabile che il parallelismo con il surreale scontro di Trump con Zelensky in diretta tv si fermi qui. Anche perché il contesto è del tutto diverso, pur confermando l’attitudine statunitense ad operare “nel segno del comando”. Soprattutto, quando gli americani non capiscono persino amici ed alleati e sfugge il radicamento dei loro interlocutori in una realtà, lo fu l’Italia negli anni ’70 e lo è ancora più drammaticamente l’Ucraina sotto l’attacco russo, molto più complessa di come possa e voglia essere valutata da Washington.

E Zelensky, vedremo se l’impressione sarà confermata dai fatti, gode inoltre di un sostegno da parte delle principali cancellerie del Nord Europa, a partire da Londra e da Berlino, che, invece, ai tempi di Moro,  davvero proprio non stavano con lo statista italiano … anzi!

About Author