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Giovani oggi nel rapporto dell’ Istituto Toniolo – di Silvio Minnetti

I giovani oggi esprimono un desiderio di valore. È quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Istituto Toniolo della Università Cattolica, sulla base di una intervista a 7000 giovani tra novembre 2021 e febbraio 2022. Il Covid 19 li ha indotti ad una maggiore attenzione al presente mentre si riduce la progettualità sul futuro. La vita è adesso e pertanto, dopo due anni di pandemia, i giovani danno importanza alle relazioni personali, al tempo libero. L’ emergenza sanitaria ha agito negativamente sulle “soft skills” o competenze trasversali, che riguardano le abilità personali di fare squadra e di comunicare con gli altri, che dipendono da benessere interiore e autostima. Nel campo del lavoro non si adattano più al ribasso.

Sono le imprese ad aver bisogno di giovani qualificati e queste non devono solo assistere alla loro partenza per l’estero. I giovani mostrano in generale una maggiore preoccupazione e cura per l’ambiente. Il Rapporto sottolinea quali sono le palestre d’impegno da curare: l’associazionismo, l’impegno civico, il servizio civile, il volontariato, le azioni solidali a vantaggio della comunità, soprattutto durante il percorso universitario. Purtroppo le nuove generazioni, dopo queste crisi epocali, a partire dal 2008, hanno una visione meno positiva della vita (da 52,7 a 47,6 per cento), mentre avvertono il bisogno di assicurare qualità alla loro esistenza. La politica dovrebbe accorgersi del loro desiderio di essere coinvolti nel processo di cambiamento del Paese.

Oltre la metà dei giovani intervistati, tra i 18 ed i 34 anni, ritiene importante il tempo dedicato a partner e figli. Hanno priorità il tempo libero, l’ambiente, la salute, il lavorare in imprese delle quali si condividono i valori. Stupisce il fatto che molti di loro non conoscono il Pnrr proposto proprio per Next Generation UE. Occorre dire però che non sono stati coinvolti dai governi sui temi della transizione ecologica e digitale, che invece li riguarda in prima persona. I giovani devono essere presi sul serio dalla classe dirigente del Paese pur essendo minoranza a causa dell’invecchiamento della popolazione. Essi abitano il presente ma soprattutto il futuro.

Apprezzabile l’Osservatorio giovani voluto nel 2012 dall’Istituto Toniolo, ente fondatore dell’Università Cattolica, come un laboratorio per l’Italia futura. È un centro scientifico per comprendere e migliorare la vita dei giovani nel nostro Paese, per ispirare politiche giovanili. Il Rapporto Giovani è pubblicato da Il Mulino. Attraverso un campione statisticamente consistente, vengono analizzati valori, progetti, fiducia nelle istituzioni, aspettative, lavoro, famiglia, genitorialità, propensione all’imprenditorialità, al risparmio. Da sei anni viene analizzata anche la condizione degli adolescenti, la generazione Z, nelle scuole secondarie superiori per far emergere potenzialità e propensioni dei giovanissimi. L’obiettivo è favorire il protagonismo dei giovani nel nostro Paese eliminando le barriere che una società invecchiata pone alla loro voglia di emergere. In particolare il laboratorio futuro cerca di prevedere le conseguenze di scelte operate oggi nei prossimi anni.

In conclusione, nel 2021 si sono gettate le basi per la progettazione della nuova fase di sviluppo dell’Italia dopo la pandemia. Pnnr attraverso New Generation UE prevede progetti ambiziosi. Il 2022 è l’inizio di questa nuova fase. La valorizzazione del capitale umano delle nuove generazioni è la base di un futuro solido del Paese. Occorre pertanto rafforzare i percorsi formativi e professionali dei giovani.  Solo così si realizza un modello inclusivo e sostenibile, capace di orientare una difficile conversione ecologica e digitale entro il 2050. Il volume individua nella prima parte i quattro fronti sui quali si gioca il futuro: le nuove modalità di formazione e le nuove competenze, i nuovi lavori, i nuovi nuclei familiari, le nuove forme di partecipazione sociale.

Nella seconda parte si approfondisce la condizione, in particolare delle donne, al Sud e nelle aree meno dinamiche del Paese, dei giovani stranieri in Italia facendo un raffronto con un Paese particolare, la Spagna. “Per i giovani italiani il 2022 è l’anno da cui inizia il futuro. Si apre, infatti, un tempo nuovo in cui possono essere protagonisti: è questa la loro grande attesa e la lente attraverso la quale guardano il Paese che fino ad ora li ha oggettivamente trascurati. Il loro sguardo carico di energia e vitalità emerge dal nuovo Rapporto Giovani. …La seconda ha a che fare con i riscontri nella vita personale: occorre mettere i giovani italiani nelle condizioni di migliorare progressivamente, nei tempi e modi adeguati, il proprio percorso occupazionale e accedere ad un lavoro di qualità e abilitante rispetto alle scelte di vita. La terza condizione va riferita alle dinamiche della forza lavoro, e al ruolo del capitale umano delle nuove generazioni nel sistema produttivo italiano, un bene diventato scarso in Italia.” (La condizione giovanile in Italia, Il Mulino 2022).

L’attenzione degli adulti verso i giovani deve aumentare rapidamente, soprattutto dopo la guerra in Ucraina, perché non perdano fiducia nel futuro e verso la democrazia.

Silvio Minnetti

Pubblicato su Citta Nuova (CLICCA QUI)

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