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Proposta di un Fondo comunale di mutualità popolare

La proposta vuole indirizzare i Comuni Italiani a istituire un “Fondo Comunale di Mutualità Popolare e di ri-partenza economica e sociale delle famiglie e delle imprese, delle arti, delle professioni e di ogni altra attività economica a base territoriale comunale”  al fine di consentire a tutte le soggettività sociali (famiglie e realtà del Terzo Settore) e del mondo produttivo dei lavoratori autonomi e degli imprenditori es. (imprese, artigiani, liberi professionisti) che abbiano base territoriale comunale e siano in crisi economica generata dall’emergenza epidemiologica in atto, di vedere ristorata la propria condizione per poter ripartire e così far ripartire l’economia locale.

Un fondo mutualistico, dove l’ente pubblico territoriale e i cittadini singoli e organizzati, si autosostengono, per superare il grave momento di crisi in atto, ma anche futuri momenti traumatici per l’economia locale o, laddove le condizioni mutino (in tempi non di crisi), per investire sul territorio in iniziative di sviluppo e sostegno all’economia o alle fasce deboli della popolazione.

Lo spirito mutualistico appartiene alla storia del nostro Paese e ha rappresentato nei momenti di crisi lo strumento e il sentimento che ha riscattato intere comunità in momenti di gravi crisi economica, per poi rappresentare un momento di sano sviluppo dell’economia, come il credito cooperativo e la cooperazione hanno dimostrato nel tempo attraversando la storia e qualificando il sistema economico

Tale iniziativa vuole tra l’altro rafforzare il senso di coesione sociale e territoriale del Paese, ripartendo dal campanile comunale e da tutte le forze che il territorio può esprimere nella prossimità: moderne mutue, dal sentimento antico e collaudato, che sostanziano il principio di sussidiarietà circolare, nella collaborazione tra Stato, Terzo Settore e Cittadini, Soggetti Profit)

Il Fondo potrà essere alimentato:

Il Fondo è istituito:

– con Deliberazione del Consiglio Comunale che ne regolamenta il funzionamento e l’Amministrazione, riunito d’urgenza in forma telematica ai sensi del Decreto Cura Italia

– il Regolamento di istitutizione e di funzionamento del Fondo definirà la quota percentuale delle somme da destinare alla ripartenza economica (imprese, artigiani, professionisti, attività economiche in generale) e alla ripartenza sociale (assistenza e beneficienza in favore della popolazione in stato di precarietà economica e sociale), oltre ad ogni norma che regola il riparto dei fondi e la loro destinazione

Il Fondo è destinato:

Il Fondo è accompagnato dalla deliberazione di misure di agevolazione fiscale alle attività economiche del territorio, come ad esempio la riduzione della TARI (esenzione totale per i periodi di sospensione delle attività economiche a causa dell’emergenza Covid-19) e la riduzione di ogni altra imposta comprimibile, che la legge consenta di riproporzionare.

La spese rendicontabili possono riguardare a titolo esemplificativo:

  1. Utenze non pagate o pagate ma ricadenti nel periodo di sospensione delle attività di impresa, artigianali, di lavoro autonomo, professionali e per i successivi tre mesi riferiti alla ripartenza delle medesime attività
  2. Canoni di locazione arretrati o pagati ma ricadenti nel periodo di sospensione delle attività di impresa, artigianali, di lavoro autonomo, professionali e per i successivi tre mesi riferiti alla ripartenza delle medesime attività
  3. Canoni di leasing, di assicurazione obbligatoria, noleggio o rate di finanziamento riferiti ad attrezzature e mezzi di produzione e similari, arretrati o pagati, ma ricadenti nel periodo di sospensione delle attività di impresa, artigianali, di lavoro autonomo, professionali e per i successivi tre mesi riferiti alla ripartenza delle medesime attività
  4. Riduzione della TARI per le attività predette per il periodo di non godimento del servizio, senza nessun aggravio per gli altri contribuenti, utenze domestiche o commerciali (grazie al finanziamento delle risorse rivenienti dal Fondo mutualistico comunale)
  5. Interessi passivi e oneri finanziari connessi a finanziamenti bancari concessi nel periodo di sospensione delle attività di impresa, artigianali, di lavoro autonomo, professionali e per i successivi tre mesi riferiti alla ripartenza delle medesime attività.

Il tutto entro il limite massimo complessivo per beneficiario di euro 10.000,00 per attività e comunque entro il limite del 30% del fatturato dell’anno 2019, con la possibile ed espressa previsione di forme di microcredito abbinate a contributi a fondo perduto soggetti comunque a rendicontazione.

Sono esclusi dal beneficio i soggetti:

– con un fatturato dell’anno 2019 superiore a euro 100.000;

– che abbiano giacenze bancarie al 31 marzo 2020 superiori a euro 15.000

– che abbiano un numero di dipendenti superiore a 9

L’attribuzione delle risorse avviene tramite procedura ad evidenza pubblica con obbligo di riproporzionamento alla scadenza del contributo, laddove le risorse fossero non sufficienti a soddisfare tutte le istanze

Il Fondo è amministrato:

 Il Fondo è vigilato:  

Elaborato da Gianluca Budano, Manager Pubblico e Dirigente di primo piano delle Acli, assieme a colleghi professionisti del mondo della Pubblica Amministrazione e del Terzo Settore.

 

 

 

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