Il 1° giugno scorso il Ce.Doc. – Centro di Documentazione sul movimento cattolico bresciano – ha festeggiato 50 anni di attività.

Si tratta di un traguardo importante per una istituzione che fin dall’inizio si è posta come obiettivi la ricerca, la conservazione e la divulgazione di documenti relativi alla storia del movimento cattolico bresciano e alla sua incidenza nell’ambito della società bresciana e italiana.

 Le origini del Ce.Doc.

L’idea di far nascere un Centro di documentazione risale alla fine degli anni Sessanta, “all’interno di un contesto culturale – come ricordava Carlo Albini alcuni anni dopo – che vedeva fenomeni di radicale contestazione del contributo dei cattolici alle vicende del nostro Paese”. In uno scambio epistolare tra don Antonio Fappani, Lodovico Montini e Giuseppe Camadini nei mesi estivi del 1968, don Fappani osservava: “Credo che sia venuto il momento di dar vita a una raccolta di documentazioni sul movimento cattolico bresciano. Ciò esigono la ripresa degli studi sul movimento cattolico italiano, e allo stesso tempo la scarsa e, a volte, distorta conoscenza che dell’ambiente e dell’azione dei bresciani ha la storiografia ufficiale e nazionale e la necessità di illuminare e spiegare storicamente l’ambiente e gli orientamenti che hanno dato il primo Papa bresciano”.

Pochi mesi dopo, con la sigla Centro di Documentazione Cattolica (Ce.Do.C.) prendeva vita la collana “Per una storia del movimento cattolico bresciano.

Documenti e note” con l’uscita di quattro saggi curati dallo stesso Fappani: Alle origini della Gioventù Cattolica bresciana. “La voce dei giovani” e “Il giovane cattolico”; Ludovico Montini 1830-1871; Monsignor Geremia Bonomelli e monsignor Pietro Capretti: corrispondenza inedita e Giorgio Montini: dati biografici. Significative le parole con le quali veniva presentata la collana: “Inizia, con questo primo contributo, una piccola collana di documentazione sul Movimento Cattolico bresciano che fu sempre, per efficienza e singolarità di posizioni assunte e di provate esperienze, uno dei primi in Italia. Essa intende con ciò offrire allo studioso i sussidi necessari per più complesse ricostruzioni e per più approfondite valutazioni storico-critiche del fenomeno”.

A partire dal 1970, nella consapevolezza della necessità di creare una struttura a sostegno delle ricerche e delle pubblicazioni sul movimento cattolico, iniziarono alcuni incontri preparatori volti a definire la natura e gli scopi del Centro di Documentazione.

Come ricordava il presidente Carlo Albini, “da parte di alcuni amici si pensò all’opportunità di riaffermare, non in chiave polemica o conservatrice ma di chiarimento storiografico e di sollecitazione agli studiosi, meriti e limiti del movimento cattolico bresciano nelle sue vicende più significative e nei suoi uomini più rappresentativi”.

A questo appello risposero vari studiosi bresciani e ciò permise la definizione delle finalità del Centro, ossia “organizzare un servizio di ricerca, conservazione e divulgazione dei documenti relativi alla storia del movimento cattolico bresciano, alla sua incidenza nell’ambito della Società bresciana e italiana, nonché promuovere iniziative culturali allo stesso inerenti”.

All’assemblea fondativa tenuta in Via Tosio 1 il 1° giugno 1971 presero parte, assistiti dal notaio Franco Bonardi, mons. Luigi Morstabilini, Vescovo di Brescia, Renato Papetti, presidente dell’Azione Cattolica, Paolo Peroni, presidente dell’Editrice La Scuola, Giuseppe Camadini, presidente della Banca San Paolo, in rappresentanza dei quattro Enti fondatori. Ad essi si aggiungevano personalità di rilievo del mondo cattolico bresciano, quali mons. Pietro Gazzoli, vescovo ausiliare, il senatore Lodovico Montini, mons. Giacomo Pernigo, don Antonio Fappani, Mario Faini, Carlo Albini, Dario Morelli, Giuseppe Savi, Ennio Bertoldi, Adolfo Lombardi e Giovanni Perfumi.

L’assemblea del primo giugno era stata preceduta da un incontro preparatorio, svoltosi il 31 marzo. Carlo Albini introdusse la serata ricordando che già esisteva una “modesta attività editoriale che aveva portato alla stampa di 5 volumi su personaggi del movimento cattolico bresciano” e aggiungeva che “un gruppo di amici ha ritenuto che vi sia la possibilità e l’opportunità di allargare il campo di attività, facendo del Ce.Doc. un centro di ricerche, di documentazioni, di iniziative culturali che possano servire alla migliore conoscenza della storia del movimento cattolico bresciano e che possano costituire al tempo stesso occasione di incontro fra le varie espressioni della realtà bresciana che si richiamano alla comune ispirazione cristiana”. Nel corso dell’incontro intervenne il dott. Giuseppe Camadini ad illustrare la bozza di Statuto del Ce.Doc. All’assemblea fondativa il registro dei verbali segna anche alcuni interessanti interventi: “Il dott. Camadini ravvisa nel Ce.Doc. un’occasione di incontro per ricreare una tessitura morale fra quanti si riconoscono intorno ai valori che furono la forza ideale del movimento cattolico negli ultimi cento anni”. Venivano poste questioni non meramente linguistiche: “Il sen. Lodovico Montini chiede perché nello statuto si parli di ‘movimento cattolico bresciano’, anziché di ‘movimento dei cattolici bresciani’. Il dott. Camadini risponde affermando che la dizione usata è genericamente riferita all’epoca storica che il Ce.Doc. assume come oggetto di studi, senza che siano precluse (con le dovute distinzioni che i modificati tempi comportano) iniziative di presenza nella società bresciana d’oggi e di domani”. Il vescovo mons. Morstabilini confermava “il suo più vivo apprezzamento, ritenendo quanto mai opportuno che si ricordi che la Diocesi di Brescia seppe distinguersi nel movimento cattolico. È certo che l’opera del Ce.Doc. riuscirà cara al S. Padre. Auspica la più aperta collaborazione con tutte le iniziative e istituzioni culturali bresciane, a cominciare dall’Archivio Vescovile, che dovrà dare e ricevere. Esprime auguri di buon lavoro”. Primo presidente del Ce.Doc. fu eletto Carlo Albini, vice-presidente Giuseppe Camadini, direttore Mario Faini.

 La partecipazione del prof. Chizzolini al Ce.Doc.

Scorrendo i verbali dei primi anni, si registra, nel maggio 1975, l’accoglienza tra i soci del Ce.Doc. anche del prof. Vittorino Chizzolini. Nell’assemblea dell’anno successivo il prof. Chizzolini interveniva proponendo “che un prossimo convegno del Ce.Doc. abbia come tema Idee ispiratrici dell’azione pedagogica dei cattolici bresciani”. Il Professore avrebbe partecipato con assiduità alla vita del Ce.Doc. degli anni successivi.

La scomparsa del prof. Chizzolini venne ricordata dal Ce.Doc. nel corso dell’assemblea del dicembre 1984. Il presidente Carlo Albini pronunciava queste parole: “Nell’aprire questa nostra annuale assemblea è doveroso ricordare un amico che per la prima volta non partecipa ad una nostra seduta, il prof. Vittorino Chizzolini, che or sono sei mesi abbiamo accompagnato all’ultima dimora. Dire di Vittorino Chizzolini, della sua opera, della sua vita e della sua anima autenticamente cristiana, dopo le splendide parole pronunciate ai funerali da mons. Prof. Enzo Giammancheri, è non solo impresa ardua e, al limite, presuntuosa, ma nulla aggiungerebbe al ritratto così fedelmente disegnato da don Enzo.

Tuttavia, in sede di Ce.Doc., non è possibile non ricordare cosa è stato per e nella nostra associazione Vittorino Chizzolini. Egli aderì al Ce.Doc. fin dalla sua fondazione (anche se non fu fra coloro che parteciparono all’assemblea costitutiva), rinnovando ogni anno la sua adesione e manifestando in ogni occasione la sua simpatia e il suo incoraggiamento al nostro lavoro, avanzando suggerimenti preziosi su piste di ricerca o argomenti che potessero essere tema di convegni o di dibattiti. Sempre presente alle nostre assemblee e ai nostri convegni, egli ci dimostrava anche in quelle occasioni la sua affettuosa partecipazione e spesso ci dava con estrema discrezione, nella sua profonda umiltà, il suo prezioso consiglio.

Ma ciò che più mi colpì in questo suo inserirsi attivamente e discretamente nella vita del Ce.Doc. fu la sua presenza a tutte le lezioni dei due corsi per studiosi di storia bresciana tenutisi nel 1982 e 1983 e riguardanti la storia bresciana in generale il primo e l’introduzione alla storia del movimento cattolico bresciano il secondo.

Egli, che arrivava sempre puntualissimo, si accompagnava ai frequentatori del corso, per lo più giovani studiosi o insegnanti; egli, uomo di vasta esperienza nel campo della scuola e della didattica, maestro, attraverso “Scuola Italiana Moderna”, di generazioni di insegnanti, non disdegnava – per così dire – di ritornare a scuola per ascoltare, da giovani e preparati docenti, da storici affermati le lezioni sulla storia bresciana e sul movimento cattolico; e prendeva diligentemente appunti che gli saranno forse serviti per ulteriori meditazioni su fatti e personaggi che via via venivano ricordati.

Questa per me è stata una grande lezione di umiltà e di umanità, oltre che una testimonianza di affettuosa amicizia; e amo ricordarlo così, a me e a voi, in questa assemblea in cui per la prima volta il suo viso sorridente e la sua anima splendida di entusiasmo e di carità non sono più fra noi”. E al prof. Chizzolini il Ce.Doc. dedicò, a due anni dalla scomparsa, il volume di Testimonianze e scritti.

 Cinquant’anni di attività

In questi cinquant’anni il Centro – che ora ha la propria sede operativa a Concesio presso il Centro Studi dell’Istituto Paolo VI – ha proseguito sulla strada della ricerca e della divulgazione di documenti sul movimento cattolico, anche in collaborazione con realtà culturali e sociali del territorio bresciano. Significativi, tra gli altri, i convegni sul centenario della Rerum Novarum, oppure sul contributo del clero bresciano alla Resistenza oppure sulla spiritualità bresciana, ma anche le molte pubblicazioni sull’impegno sociale e culturale di laici o sacerdoti.

In particolare, è stata curata la pubblicazione di 115 volumi – attraverso quattro collane editoriali – su protagonisti e momenti della storia bresciana; l’organizzazione di 22 convegni di studio; la realizzazione di uno schedario informatizzato di oltre 8.000 unità cartacee, riguardanti, in particolare, la realtà bresciana dall’Unità d’Italia a oggi; la costituzione di una biblioteca specializzata sul movimento cattolico formata da oltre 1.500 volumi.

Il Ce.Doc., grazie ai propri collaboratori, ha curato negli anni il reperimento di fonti utili alla conoscenza dei fatti e dei personaggi del movimento cattolico bresciano.

Ciò ha portato alla costituzione di un archivio tematico che raccoglie: materiali tratti dall’Archivio Centrale dello Stato e dall’Archivio Segreto Vaticano, nonché dall’Archivio dell’Opera dei Congressi e da archivi locali, provinciali, diocesani e parrocchiali; fotografie relative a personaggi bresciani; microfilm del giornale milanese “L’Osservatore cattolico” e relativa schedatura di parte dei contenuti afferenti a vicende e personaggi bresciani; materiali tratti da interviste ad esponenti dei diversi comuni della provincia, riguardanti i “Primi anni della Democrazia Cristiana a Brescia”.

Tra le pubblicazioni recenti si segnalano il volume “Liberi e forti”, sui cento anni del Partito Popolare a Brescia, uno sul diario di guerra di padre Ottorino Marcolini e uno di testimonianze su Angelo Canori, esponente di primo piano del volontariato penitenziario, presentato a Brescia il 29 ottobre scorso. A ottobre è stato pubblicato anche il volume di Giuseppe Bonelli “Noi popolari”, che racconta le vicende del secondo Partito Popolare in Lombardia (1994-2002). In preparazione vi è una raccolta di scritti di padre Giulio Cittadini su “Vita familiare” e un volume su Noè Ghidoni, uno degli esponenti del cattolicesimo sociale di cui la nostra terra ancora è ricca.

In particolare è da segnalare la pubblicazione nei prossimi mesi della corposa ricerca sulle origini e i primi passi della Democrazia Cristiana in provincia di Brescia (1943-1953). Si tratta di un’indagine avviata negli anni Novanta da Mario Faini e completata da ricerche condotte in questi anni: un’ampia raccolta di testimonianze, ricordi personali e documenti di quanti ebbero un ruolo nei primi anni di vita della DC bresciana: i leaders maggiori, ma anche i dirigenti locali di ogni comune e di ogni parrocchia.

Per il mese di settembre è in programma una Giornata di studi per contribuire a fare il punto della situazione sulle ricerche storiche inerenti al movimento cattolico in Italia. È possibile partecipare all’attività culturale del Ce.Doc. sia segnalando materiali e documenti inerenti alla storia del movimento cattolico bresciano, sia contribuendo in prima persona, attraverso l’adesione, a sostenerne le ricerche. Per informazioni è possibile consultare il sito www.ce-doc.it o scrivere a info@ce-doc.it.

Michele Busi

 

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