Riportiamo il testo di una lettera scritta da Sturzo a Moro il 27 aprile 1959. Negli archivi dell’Istituto Luigi Sturzo
di Roma non risulta alcuna risposta di Moro a questa drammatica lettera, ma c’è il telegramma che Moro e
D’Angelo inviarono a Sturzo nel giugno successivo: “Occasione apertura campagna elettorale DC a Palermo
abbiamo ricordato Suo alto insegnamento e validità autonomia in unità stato voglia gradire nostro devoto memore
saluto Aldo Moro Giuseppe D’Angelo”. D’Angelo divenne poi il Presidente della Regione Siciliana dal 9 settembre
1961 al 4 agosto 1964. All’inizio degli anni 80 Berlinguer fu lodato per avere lanciato il problema della “questione
morale”. Sturzo lo lanciò sin dagli inizi degli anni 50 con decine di articoli e con interventi al Senato. Ma invano.
La DC non fu rigida, rigorosa, irremovibile, come Sturzo chiese a Moro alla fine di questa lettera. Con le
conseguenze ben note. “Ispirandomi a Berlinguer e a Moro sono diventato Sindaco di Lodi a 25 anni” ha detto ieri
il dem Andrea Furegato. Meglio se si ispira a Sturzo.

Caro Moro, faccio seguito all’espresso di ieri. Con busta intestata on. avv. Emilio Storti – Via
Etnea 86 – Catania, ricevo la lettera che ti trascrivo e che non porta firma: “L’opera di
purificazione che lei sta svolgendo riscuote il plauso di tutta la Sicilia e indubbiamente della
nazione intera. Qui, se si riesce a scalzare questi ladroni che fanno vergogna alla nostra terra, sarà
salva la DC e, con essa, la libertà nella patria.
Il primo delinquente è il segretario siciliano della DC on. D’Angelo, il quale, oltre ad avere
acquistato in 5 o 6 anni beni per più di 300 milioni, ha truffato alla Regione lo stipendio della
moglie per ben 6 anni e mezzo facendola apparire come impiegata dell’Assessorato al Turismo
senza esserlo, per cui l’assessore D’Antoni glielo rinfacciò in pubblica assemblea, mentre
D’Angelo voleva accusare Milazzo, che non attuava il programma moralizzatore annunciato.
D’Antoni gli disse: ‘Senta on. D’Angelo, lei è il meno indicato a parlare in materia di
moralizzazione, in quanto sono stato proprio io a dover togliere a sua moglie lo stipendio truffato
per più di 6 anni senza prestare alcun servizio alle dipendenze della Regione’. D’Angelo arrossì
come un gambero e sedette muto!…
Ora è preparata la denuncia al Procuratore della Repubblica per presentarla dopo che
D’Angelo sarà stato incluso nella lista per le elezioni e farne così oggetto di un grande scandalo a
carico della DC per la denuncia di truffa proprio contro il capo della DC della Sicilia. Non
aggiungiamo commenti. Lei comprenderà la vasta portata di questa situazione che i comunisti
mirano a sfruttare su vasta scala. Intervenga lei presso il partito, altrimenti saremo tutti perduti e
il popolo si disgusterà al punto che non si potrà più riprendere. Qui si vive la stessa ora della caduta
del fascismo quando tutti dicevano: ‘purché cada Mussolini, cada pure l’Italia’. Adesso tutti
dicono: ‘purché cadano questi ladri delinquenti che si sono mangiati la Regione e il sangue del
popolo, cada pure la DC e con essa la libertà in Italia!’ Lei solo può essere il salvatore e solo a lei
sono rivolte le speranze di noi siciliani che abbiamo creduto in lei e in De Gasperi”.
Per l’onore della DC siate rigidi, rigorosi, irremovibili o perderete la Sicilia. Milazzo (vedi
“Il Tempo” di oggi) dice che io, mancando da 39 anni, non conosco la Sicilia. Ti prego di credere
che io la conosco meglio di Milazzo e più di parecchi laggiù. Cordiali saluti.
Luigi Sturzo

Pubblicato da Servire l’Italia

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