E’ evidente che i nazionalismi stanno risorgendo, in questo passaggio d’epoca, con una deriva pericolosa dopo due guerre mondiali ed una terza in corso e a pezzi. Quale potrebbe essere la soluzione alla crisi attuale? Anthony Padgen, docente di storia politica all’ Università della California, propone un Impero laicizzato, plurale e generatore. Il malandato Pianeta Terra ha bisogno infatti di immaginare soluzioni innovative per creare condizioni di vivibilità e per non precipitare nella paura di esiti apocalittici. In Oltre gli Stati. Poteri, popoli e ordine globale, edizione Il Mulino 2023, l’autore svolge un’analisi approfondita dei tentativi e fallimenti nel cercare di costruire una civiltà planetaria. Lo Stato-nazione, l’istituzione più diffusa inventata dall’ Occidente, che senso ha oggi su una Terra così in crisi? Un ordine globale è assolutamente necessario considerando anche le pericolose tecnologie oggi disponibili. La guerra in Ucraina ed il cumulo di tensioni internazionali c’impongono di cercare itinerari straordinari. I fanatici nazionalismi, gli uni contro gli altri armati, sono troppo pericolosi.

L’idea di uno Stato- nazione come ” plebiscito quotidiano” di Ernest Renan nel 1882, come ” principio spirituale”, “come essenza morale” di Emile Durkheim, non regge più difronte agli orgogliosi nazionalismi in competizione agguerrita tra loro. Il “principio di nazionalità”, diffuso da un indiscusso animatore come Giuseppe Mazzini, non era esclusivo e finalizzato ad una supremazia ostile verso l’esterno. È scomparsa” l’universalità degli uomini componenti ogni Nazione“. In lui era chiaro che l’ordinamento della vita di relazione internazionale spettasse al Congresso delle Nazioni. Le cose sono andate diversamente con una lunga e tragica guerra civile europea e mondiale. La Società delle Nazioni, sorta dopo la ” inutile strage“, non arrestò gli appetiti nazionalisti e lasciò spazio all’ ONU nel 1945, organizzazione farraginosa e debole a causa del diritto di veto. Le numerose organizzazioni internazionali di settore non sono riuscite poi a realizzare efficaci accordi multilaterali. Positiva senz’altro la nascita dell’Unione europea, sulla base della logica funzionalista di Jean Monnet ma non approdata ad una ” sovranità globalizzata”. È una organizzazione pletorica con vistose contrapposizioni a causa del diritto di veto.

Oggi, dopo l’invasione russa dell’Ucraina, sono evidenti i temi planetari da affrontare: la pace, la crisi climatica, le politiche ambientali, la fame e le gravi diseguaglianze economiche, i notevoli flussi migratori. È urgente allora un nuovo sistema geopolitico mondiale di tipo multilaterale, fondato su relazioni rispettose delle differenze nel quadro di un internazionalismo leale. Lo Stato- nazione, secondo Pudgen, non può pretendere ” di rappresentare non solo il potere politico, ma anche l’identità, la personalità stessa dei popoli che costituiscono i suoi cittadini“. Rifacendosi a Dante nel De Monarchia, Pudgen utilizza la brutta parola Impero per ricordarci che l’Occidente non ha creato solo città e Stati nazionali ma anche organizzazioni capaci di mescolare popoli diversi. Per lui un Impero laicizzato, plurale e generatore potrebbe garantire il supremo governo di una” patria- mondo“.  È necessario “un ordine fondato sulla comune natura umana” per evitare l’Apocalisse. Utopia o un futuro già avviato?

Silvio Minnetti

About Author