La decisione della Corte dello Stato dell’Alabama che riconosce l’embrione come già essere umano sta agitando l’intera America e, in particolare, la destra repubblicana. Anche perché il primo effetto è stato quello che molte cliniche dove erano praticati i trattamenti Ivf (la fecondazione assistita) hanno sospeso l’attività per evitare di incorrere in eventuali reati allorquando sono costrette a distruggere gli embrioni non utilizzati.
I repubblicani che da anni fanno della questione della procreazione, e quindi dell’aborto, uno dei loro cavalli di battaglia si sono improvvisamente divisi. E Donald Trump si è schierato contro la decisione della Corte di uno degli stati più conservatori d’America. La sua tesi è che la sentenza finisce per rendere più complicata la possibilità che quelli che l’ex Presidente definisce “repubblicani, conservatori, cristiani e americani pro-vita” si vedono rendere più difficile la possibilità di avere figli”. Ma soprattutto i cattolici della destra sono schierati, invece, con la Corte.
Una spiegazione può essere quella del The New York Times secondo il quale “i protestanti (come Trump, ndr) tendono ad essere più aperti, in parte perché non esiste una simile struttura di autorità dall’alto verso il basso che richieda una dottrina condivisa (rispetto ai cattolici, ndr). La tradizione evangelica ha costruito un’identità pubblica attorno all’essere a favore della famiglia e dei bambini, e molti aderenti sono propensi a vedere la I.V.F. positivamente perché crea più figli”.
Però il quotidiano di New York riporta anche l’intervento di Andrew T. Walker, professore associato di etica cristiana e teologia pubblica presso il Southern Baptist Theological Seminary e che, quindi, porta una delle voci del protestantesimo statunitense: “la sentenza, ha detto, mostra la linea di ragionamento diretta tra la convinzione che la vita inizia con il concepimento e l’opposizione all’aborto e alla fecondazione in vitro”. A suo avviso quella della Corte dello Stato esprime “un’opinione moralmente molto onesta”, per poi aggiungere che essa “costringerà i cristiani conservatori a fare i conti con la potenziale complicità nell’industria della fecondazione in vitro”. Vedremo poi il contraccolpo, e le divisioni politiche eventualmente generate a livello elettorale, che questa divisione porterà sul piano politico in una destra che sembra battere quasi esclusivamente il tasto dell’aborto.
E intanto in quella stessa Alabama sono riprese le esecuzioni capitali. Suscitando particolare scandalo anche per le nuove forme utilizzate in sostituzione della famosa iniezione fatale resa quasi impossibile dal veto che l’Unione europea ha messo alla esportazione verso gli Usa di prodotti utilizzati per il fine vita dei detenuti americani. Ai lettori ogni commento su quello che non può non apparire come un paradosso per cattolici che continuano a restare silenziosi sulla pena di morte. Anzi, addirittura a sostenerne l’applicazione.