Per cambiare il mondo bisogna esserci sapendo che, quando si dice che c’è da fare una cosa, ci si deve offrire per farla.
“Per difendere la Democrazia dai nemici della Libertà, occorre impegnarsi a fondo e combatterei veleni dell’estremismo politico”. In sintesi quanto recentemente affermato da Rishi Sunak, Ursula von der Leyen, Joe Biden. “Lavorare per il Bene Comune è un dovere di un cristiano; e tante volte, la strada per lavorare è la Politica[1]”.
Chi si propone di combattere nell’agone delle idee dovrebbe dotarsi di una bussola dotata dei seguenti quattro punti cardinali: Polis, Etica, Buona Politica, Bene Comune[2].
“La vera finalità della Politica, nell’amministrare la Polis, era rendere felici i cittadini, il che accadeva allorquando essi potevano godere in Pace il loro ben-essere, condividendolo con gli altri[3]”.
La Politica, comparazione di interessi tendente ad ordinarli gerarchicamente, capacità di ricordare il passato ed immaginare il futuro, evitando di trascurare le cose, in attesa che le cose si sfascino[4], utilizzando leadership, programma, coesione, credibilità: “rapporto tra sapere ed agire applicato alla cosa pubblica[5]”, ricerca ed esercizio delle virtù, rettitudine di comportamento, responsabilità etica verso gli altri, servizio della Comunità.
Il perfetto politico è “colui che è in grado di provvedere ed impedire che intervengano discordie”[6]. Guai a sbagliare nella scelta di ponderazione degli interessi; guai a consentire che ci sia chi lo faccia surrettiziamente per interessi di fazione, sul modello di incongrue e dannose Autonomie Differenziate ed improbabili Premierati, a vantaggio di chi non ne ha né bisogno né diritto.
Come rendere felici oggi i cittadini? Difendendo la loro qualità della Vita, il che avviene allorquando i pubblici poteri tentano di ottenere Libertà, tanto fisica quanto dal bisogno, e Giustizia, operando nei vari segmenti in cui la vita si divide.
Quando compie delle scelte, l’essere umano, ogni giorno, più o meno consapevolmente, giudica secondo una qualifica profonda e radicale le sue azioni: il bene ed il male; l’Uomo scopre con la propria Libertà un senso di responsabilità che la nostra tradizione occidentale ha chiamato Etica.
In democrazia, il presupposto di Giustizia e Libertà è la Responsabilità.
La tecnica per l’individuazione concreta dal Bene e del Male nelle singole circostanze si chiama “discernimento”, definibile Facoltà di formulare un Giudizio.
“L’Etica fornisce un orientamento alle scelte di ciascuno, indicando Norme e Valori, su cui basarsi mantenendo la propria capacità decisionale anche in situazioni concrete complesse e difficili”[7] (“Se una Polis fosse ricca di tanti cultori di discipline particolari, ricca di abilissimi artigiani, ma fosse priva della scienza del Bene e senza nessuno che sapesse dire quando è bene e quando è male servirsi delle varie capacità ed abilità tecniche e del sapere accumulato, ebbene una città che fosse in questa situazione sarebbe piena di disordine e di ingiustizia[8].”) In un sistema di economia civica liberale democratica, quale quello operato nel mondo occidentale, l’Etica si basa su un unico fondamento: è civilmente etico l’atto che causa un cambiamento in meglio, oltre che per chi lo compie anche per uno o più altri soggetti, senza che ne consegua nocumento per alcuno.
La buona politica dovrebbe ascoltare, discernere, valutare, sintetizzare, governare i fenomeni, i problemi ed i processi in ottica di Bene comune della comunità in cui opera. “Noi siamo ciò che i nostri Valori fanno di noi[9]”. Il fare, se non sorretto da Valori, non porta ad alcunché.
La Democrazia (“il peggiore dei sistemi, esclusi tutti gli altri[10])” è il sistema che consente l’attuarsi dell’insieme delle azioni opportune per trovare, con il contributo di tutti i disponibili della comunità, decisori e classe dirigente, elite, establishment e cittadinanza consapevole, il giusto equilibrio tra le esigenze di Giustizia sociale (eguaglianza) e di ricerca della felicità (Libertà). Alla Democrazia serve una società civile, capace davvero di farsi valere come entità strutturalmente autonoma e di confronto rispetto alla politica[11], composta da nominati.
La Democrazia senza Etica non è Democrazia. Secondo il Democracy Index, curato dall’Economist, quasi la metà della popolazione mondiale vive in un regime che si dichiara democratico, il 45,4%, ma solo il 7,8% vive una Democrazia piena; l’anno 2023 è stato il 18° anno in cui le Libertà civili sono regredite; dopo tre mesi dell’anno 2024, fortunatamente, l’impressione è che dove le elezioni sono libere o almeno abbastanza libere, chi vota spesso punisca chi vorrebbe limitare Democrazia e Libertà. La Democrazia è un sistema delicato e complesso; il suo fondamento, il principio del “bilanciamento dei poteri”, va salvaguardato anche per evitare il rischio dello svuotamento interno della Democrazia, anche mediante il contrasto alle spinte disgregative che derivano da eccessi di diseguaglianze e da trascuratezza dello spirito partecipativo.
A fronte di una opinione pubblica inerte di fronte qualunque problema che si presenti[12], da quello, importantissimo, delle guerre in corso[13], a quello gravissimo dell’enorme numero di decessi sul lavoro, a quelli di rilevanza nazionale come a quelli di rilevanza locale, sarebbe il caso che le classi dirigenti rendessero edotte le collettività del Paese che il bene Democrazia ed i suoi corredati di Libertà, Giustizia, efficacia, efficienza, Bene comune, qualità della Vita non possono in concreto essere tutelati senza il supporto costruttivo delle norme e del contributo di tutti.
Molti italiani ritengono, invece, immodificabili gli attuali standard della loro vita, si lamentano di molto ma si ritengono, di fatto, incapaci di fare alcunché per migliorare le situazioni in cui si trovano in tema di ordine sociale, di infrastrutture, opere di manutenzione. Si accontentano di venire ragguagliati, tramite “grida” e comunicati, veicolati con insistenza dai social, di quanto è in programma di fare, senza un briciolo di concretezza su tempi, strumenti finanziari e modi. Non hanno molto chiaro che sicurezza fisica, mantenimento di Libertà e Democrazia in Europa dipendono dalla capacità delle classi dirigenti di “scuotere dal torpore” le opinioni pubbliche.
Un’esortazione che parte da lontano: “cominciamo con il fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile; all’improvviso ci sorprenderemo a fare l’impossibile. “Nel momento in cui uno si impegna a fondo, anche la Provvidenza allora si muove; infinite cose accadono per aiutarlo, cose che non sarebbero mai accadute; qualunque cosa Tu possa fare, o sognare di poter fare, incominciala; l’audacia ha in se genio, potere, magia; incominciala adesso[15]”.
“E’ ancora tempo di un impegno comune per rendere l’Italia un Paese …….in cui le diseguaglianze territoriali e sociali che attraversano le nostre Comunità vengano meno[16]”. Invece, il tempo passa, nessuno pressa, poco si fa.
Ci si avvicina al momento delle prossime elezioni europee, allorquando si sprecheranno richieste e promesse, tutto sarà rimandato ad un dopo; a risultati conosciuti, nulla di sostanziale sarà probabilmente cambiato, la collettività avrà sprecato l’importante uso della più micidiale arma di cui dispone in tempo di pace, la matita copiativa; i cittadini elettori vivranno un ulteriore periodo di inerzia rassegnata alla incapacità di incidere sulla realtà; gli eletti, non essendo stati costretti ad assumere impegni verso alcuna porzione di collettività in termini di Bene comune, potranno continuare ad occuparsi della successiva rielezione attraverso uno scambio tra diritti degradati a favori e promesse solo auspicabilmente lecite.
In questo quadro, tanto realistico quanto inerte, a chi può interessare fare lo sforzo per realizzare alcunché? Del che, poi, la collettività si lamenta e lo manifesta con l’astensione[17] in occasioni di successive votazioni.
Una possibile ricetta alternativa: perché i cittadini elettori non provano a condizionare, pubblicamente, platealmente ed in modalità aggregata, il loro voto alla realizzazione di quelle opere capaci di migliorare il loro status? Ovviamente serve la disponibilità ad impegnarsi. Gli eletti potrebbero evidenziare le azioni positive anche a fini elettorali; i cittadini si avvantaggerebbero delle opere realizzate in seguito all’attività politico/amministrativa dei pubblici poteri. Rifarsi ai principi fondanti europei, della Costituzione: comprimere le diseguaglianze;[18] tendere ad allargare la sfera dell’inclusione e delle pari opportunità; proteggere e valorizzare le diversità; tutelare i diritti civici e sociali; perseguire coesione, convergenza e perequazione tra le diverse aree del Paese; rendere impossibile l’erogazione di salari non rispondenti alle previsioni costituzionali; spendersi concretamente per il Bene comune e per il miglioramento della qualità della vita della intera comunità, in tutti suoi aspetti, tra i quali importante è la giusta ed equa ripartizione degli obblighi fiscali ed una nuova norma che sappia contemperare la “sicurezza sui luoghi di lavoro” con il giusto profitto degli imprenditori; mai perseguire interessi di parte, mai baratti tra partiti per l’ottenimento di norme di fazione, ma soltanto la realizzazione del giusto e del vero, attraverso una partecipazione attiva ed una capacità di discernimento che postula alla base livelli ragionevoli di istruzione, per realizzare valutazioni e scelte.
Massimo Maniscalco
[1] Papa Francesco, Città del Vaticano, Aula Paolo VI, 7 giugno 2013.
[2] Come già definito in precedenti Riflessioni pubblicate, che qui si ribadiscono succintamente: il conseguimento del cambiamento in meglio; il contributo alla lotta contro le diseguaglianze, le ingiustizie, le povertà; il contributo propositivo al ripristino dell’ascensore sociale, per il rispetto di uno dei patti fondanti la convivenza tra le generazioni e per il conseguimento del Merito, quale leva di promozione individuale e collettiva; in puntuale dettaglio esplicativo, nel Bene Comune possono ricomprendersi per farne parte integrante, diritto ad avere diritti, eguaglianza almeno delle basi di partenza, ottimale istruzione, ottimale ripartizione dei Beni anche utilizzando in modo ottimale la leva fiscale, pieno impiego della mano d’opera e delle menti disponibili, maggiore produttività, tramite anche l’incorporazione nel processo produttivo della maggior quantità e qualità di innovazione tecnologica funzionale possibile nel rispetto dei nuovi parametri ambientali e conseguenti retribuzioni più alte, analoghe tra Uomini e Donne a parità di qualifiche, compatibilità tra redditività e sicurezza sul lavoro, welfare più equo, maggiore sicurezza personale, disponibilità di un alloggio dignitoso, restringimento della fascia della povertà, compressione delle ingiustizie e delle diseguaglianze quali fini, sussidiarietà e solidarietà, quali strumenti. Le azioni che compiamo, indirizzate al Bene Comune, sono Speranza!
[3] Aristotele
[4] Michele Serra, La scoperta dell’acqua fredda, la Repubblica, 7 Aprile 2024.
[5] Plutarco, Moralia.
[6] Plutarco, Precetti per governare.
[7] Paolo Benanti
[8] Platone
[9] Barak Obama, 2014
[10] Winston Churchill.
[11] Giancarlo Infante, politica Insieme.com
[12] “In Italia, crisi del Paese e crisi della Democrazia sono un tutt’uno”, Ernesto Galli della Loggia, , Lo scatto dovuto dei Leader, Corriere della Sera, 9 Marzo 2024; con l’Amministrazione incapace di comandare e di farsi obbedire, una situazione in cui di guida e comando ci sarebbe enorme bisogno. Alla Democrazia servono Governi capaci di assumersi la responsabilità di scegliere, scevri da interessi per rispondere poi delle scelte fatte al Corpo Elettorale
[13] Sarebbe necessario preparare, senza eccessivi allarmismi, le opinioni pubbliche ad eventuali future necessità; ma, ad avviso di Angelo Panebianco, Un’Europa più sicura ci riguarda, Corriere della Sera, 4 Marzo 2024; “si riuscirà a far capire in tempo che occorre trovare la strada per ricostituire condizioni di sicurezza a fronte della minaccia armata dei tiranni?” .
[14] La Domanda di Ponzio Pilato. Ai Cristiani, il Vangelo fornisce la risposta: Gesù agli Apostoli: Io sono la Via, la Verità, la Vita.
[15] San Francesco, citato tra gli innumerevoli, anche da Luca Cordero di Montezolo-
[16] Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, Discorso alle Camere riunite, dopo la sua seconda elezione.
[17] “Se Tu non voti, qualcun altro voterà; e se ha in mente un progetto europeo diverso, forse non Ti piacerà;allora, perché lasci il voto e la decisione nelle mani di qualcun altro? Dobbiamo lottare per l’Europa”. Roberta Metsola, Presidente del Parlamento Europeo, eletto direttamente dai cittadini, unica delle tre Istituzioni.
[18] Il criterio di misurazione è l’indice Gini.