Ogni approfondimento sul PNRR, purtroppo, deve partire da un dato di fatto che il nostro Mezzogiorno ha indicatori economici peggiori di qualsiasi parte di ogni stato comunitario della UE e, insieme a questa dura realtà, va rilevato che, non soltanto l’Italia nel suo insieme, ma anche la macroarea del Centro-Nord fa registrare da almeno una ventina d’anni risultati peggiori della media Ue.
Bisogna tendere, quindi, ad una “trasformazione”, una rinascita che per il nostro Paese garantisca sviluppo e crescita a livelli tali da invertire o, almeno, contenere, strutturalmente il divario sempre più evidente Nord e Sud e con il resto dell’Unione. Da questa constatazione parte l’incontro che oggi si tiene a Marcianise, Comune dell’hinterland industriale e commerciale di Napoli, e non è un caso che sia proprio il Comune ad organizzare l’evento, data la centralità del ruolo dei Comuni nell’attuazione del PNRR.
I punti di rifermento e le domande che ci dobbiamo porre sono primariamente strategiche: come riuscire ad invertire questa realtà che fa dell’Italia il malato d’Europa attraverso una destinazione efficacia ed efficiente delle risorse del Piano. Le risposte possono essere due non necessariamente contrapposte, anzi, è auspicabile che si ritrovi una integrazione, anche culturale, delle stesse, che, se attuata, potrà procurare grande sinergia: una che fa appello alla solita retorica che tende ad avvicinare le aree industriale del Nord alla realtà Mitteleuropa, tanto cara agli industriali del Centro-Nord, ma che, da sola, si piò ritenere non esaustiva per la soluzione dei problemi dell’economia italiana ed una seconda, che scaturisce dalla nuova prospettiva geo-politica del Mediterraneo, di attivare un secondo motore economico nel Sud, non trasformativo, ma logistico, che affianchi il trasformativo del Nord. D’altro canto,
L’altra domanda è di tipo tattico: i Comuni, piccoli o gradi che siano, hanno la capacità tecnica, umana e finanziaria per questa enorme quantità di investimenti demandati a loro, che dovrebbero arrivare ad oltre i 70 miliardi di investimenti secondo UPB. L’esito del Piano dipenderà in misura cruciale dalle Amministrazioni locali (non solo i Comuni, ma essi sono i più fragili). Al loro rafforzamento qualitativo e quantitativo deve essere dato molta attenzione.
I Comuni italiani hanno drammaticamente diminuito del 21% (circa centomila unità) il loro personale negli ultimi 10 anni e nel Meridione la cifra percentuale di riduzione è una volta e mezza maggiore di quella nazionale. Il Personale, avendo ridotto di molto il turnover è molto anziano, digitalmente poco alfabetizzato e di istruzione modesta, nel Sud, in particolare meno di uno su cinque è laureato. Inoltre, molti comuni metropolitani come Napoli, Torino, Palermo, ecc. sono oberati da un forte indebitamento che non permette assunzioni di risorse umane qualificate, nonché un aumento della spesa corrente negli anni a venire per far fronte ai nuovi e migliori servizi, che saranno portati del PNRR.
Sarà necessario un supporto tecnico per le Amministrazioni locali e tuttavia le modalità di esso sono ancora da definire da parte del Governo per assicurare una adeguata governance dei bandi, i tempi di essi ed un adeguato livello qualitativo dei progetti stessi.
Questi interrogativi saranno affrontati dai relatori, il Sindaco di Marcianise, A. Velardi e dai proff. D. Ciravegna, R. Pertile, A. Giannola e S. Zamagni, introdotti dal dinamico Consigliere del Comune, dr. D. Moriello.
Alfonso Barbarisi