Non ci basta la figuraccia fatta ai tempi delle drammatiche vicende che portarono all’invasione dell’Iraq, quando componenti dei nostri servizi di sicurezza parteciparono alla creazione di false prove sul possesso da parte di Saddam Hussein dell’uranio necessario a costruire armi atomiche. I famosi ordigni di distruzione di massa che giustificarono la sanguinosa guerra nel paese mediorientale, di cui poi non venne trovata alcuna traccia.

Questa volta sembrerebbe che ci risiamo con la partecipazione di non meglio precisati nostri servitori dello Stato coinvolti nel ” Russiagate”, uno scandalo che sta dividendo furiosamente i democratici Usa dai repubblicani, visto che i primi accusano Donald Trump di aver cercato di far avviare un’inchiesta in Ucraina per screditare il principale candidato avversario, l’ex vice Presidente di Barak Obama, Joe Biden. La cosa non può che essere sul tavolo del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha tenuto per se la delega sui Servizi.

La polemica sta coinvolgendo il Ministro alla giustizia di Trump, William Pehlam Barr, che sarebbe venuto appositamente a Roma nell’agosto scorso per degli incontri ” misteriosi”. Secondo il New York Times, questa visita sarebbe stata organizzata all’insaputa di molti funzionari dell’ambasciata Usa nella capitale italiana.  E’ probabile che Barr, in realtà, fosse alla ricerca di prove da rovesciare contro i democratici per fatti avvenuti quando Barack Obama era ancora Presidente e alla guida del Governo italiano c’era Matteo Renzi.

Per quanto riguarda l’Italia, emerge la figura di Joseph Mifsud, un professore maltese da cui prende le distanze Vincenzo Scotti, ex ministro Dc degli Interni: “Mifsud è un professore nato conservatore con amicizie tra i laburisti che, vista anche la sua esperienza come capo di gabinetto di un ministro degli Esteri maltese, esibiva un curriculum di prim’ordine, vantava una impressionante rete di relazioni, a cominciare da un’amicizia personale con Boris Johnson, e che è finito in questa storia per superficialità e credo una certa dose di millanteria”.

Joseph Mifsud è stato docente del Link Campus, l’università romana fondata da Scotti e considerata una vera e propria ” fucina” di numerosi esponenti politici dei 5 Stelle tra cui l’ex ministra alla Difesa, Elisabetta Trenta, e la vice ministra agli esteri, Emanuela Del Re .

Secondo Il Foglio( CLICCA QUI ), il professore Mifsud, adesso resosi irreperibile, sarebbe stato il tramite tra uomini vicini a Vladimir Putin e l’allora consigliere della campagna elettorale di Trump, George Papadopoulos. 

 

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