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Gaza: dopo il bombardamento della chiesa, la Caritas chiede aiuto

Dopo l’attentato avvenuto a Gaza contro l’edificio della chiesa greco-ortodossa di San Porfirio, ACI Mena ha parlato con il direttore del Centro medico della Caritas Gaza, George Jamal Antoun, per chiedergli informazioni sul bilancio delle vittime e sui danni subiti dall’edificio.

Antoun ha confermato che questo bombardamento ha avuto come bersaglio l’edificio appartenente alla Chiesa di San Porfirio e ad essa adiacente. Il risultato è stata la caduta di 18 martiri cristiani e 10 dispersi delle 86 persone che si trovavano nell’edificio.

Antoun ha sottolineato la sua partecipazione insieme ai membri delle Chiese latina e ortodossa al salvataggio di persone sotto le macerie e al recupero di 15 corpi.

Mentre le Forze della Protezione Civile hanno ultimato i lavori sul cantiere. E ha aggiunto: “Abbiamo recuperato alcuni martiri agli angoli della strada, poiché erano stati gettati fuori dall’edificio dalla forza dell’esplosione”.

Per quanto riguarda la chiesa, che è un’antica chiesa la cui prima pietra fu posta nel V secolo, Antoun ha rivelato che più di 350 civili cristiani sfollati hanno trovato rifugio in essa e negli edifici adiacenti ad essa. Anton ha concluso il suo intervento dicendo: “Alla croce segue la risurrezione, e noi siamo i figli della risurrezione. Siamo crocifissi nella nostra patria, moriamo, in essa ritorniamo e risorgiamo. “Non ce ne andremo”, ha detto il direttore ad ACI MENA.

Il Patriarcato Latino di Gerusalemme ha lanciato un altro appello: “È un appello locale ai nostri amici di Gaza affinché forniscano tende da montare nel cortile e campi da gioco per soddisfare le esigenze. Siamo semplicemente sopraffatti e i mezzi a nostra disposizione si stanno esaurendo rapidamente e chiedo aiuto ai membri, se possono risparmiare per i loro fratelli e sorelle a Gaza”.

“Chiederemo a coloro che desiderano aiutare Gaza di inviare eventuali contributi al fondo umanitario generale e potremo stanziare nuovi fondi per soddisfare i crescenti bisogni di Gaza”, conclude l’appello.

Il Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme ha diffuso invece un comunicato in cui denuncia con la massima fermezza l’attentato che ha preso di mira uno dei suoi edifici, definendolo un “crimine di guerra che non può essere ignorato”.

Pubblicato su Acistampa (CLICCA QUI)

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