La questione dei rifugiati ucraini è già diventata esplosiva. Non certo grazie a loro, bensì a quel Vladimir Putin con cui Salvini, la Lega, e tanti altri hanno tenuto stretti rapporti. Cosa su cui, nel nostro piccolo, abbiamo sempre indicato una cartina tornasole per valutare il leghismo e la sua qualità.

Purtroppo, altri cattolici impegnati in politica hanno soprasseduto molto e, oggi, tacciono. Neppure muovono un muscolo della loro faccia quando sentiamo parlare il capo della Leghe di rifugiati provenienti dall’Ucraina di serie A e di serie B. Oppure, quando la parlamentare europea della Lega, Susanna Ceccardi, si dice preoccupata dall’eventualità di accogliere una donna africana in fuga dall’Ucraina.

Un po’ la stessa linea seguita dalle autorità polacche che hanno formato alla frontiera una linea di profughi dalla pelle nera distinti dagli altri. Quelli alti e biondi, e con gli occhi azzurri.

Si accampano questioni di sicurezza. Come se quelli alti e biondi, e con gli occhi azzurri non potessero avere tra le proprie fila davvero “putiniani” che provano ad infiltrarsi per poi fare i terroristi nei paesi europei che li accoglieranno. Purtroppo, invece, è questione di razzismo atavico e radicato profondamente nel Dna di molti leghisti e neppure una guerra riesce a scalfirlo.

“Vero Vangelo” abbiamo sentito dire al cardinale Konrad Krajewski, l’elemosiniere del Papa, mentre partecipava all’organizzazione della raccolta di aiuti diretti al popolo ucraino a Piazza san Pietro. E’ lo stesso che vestì i panni dell’elettricista per ridare la luce ad un palazzo di Via di Santa Croce, in Roma, occupato da poveracci, immigrati e rifugiati. Salvini, era il 2019, lo sbeffeggiò e lo invitò a pagare anche le bollette arretrate di gente che, grazie ad una legge varata da un ministro che si dice cattolico, non è nella condizione materiale di poter attivare neppure un’utenza, anche se ha i mezzi e l’intenzione di pagarne i costi.

Sappiamo da tempo che Matteo Salvini ha in testa una cosa sola: essere ricevuto da Papa Francesco. Si tratterebbe di una furbata promozionale. Un po’ come quando Pinochet, a tradimento, fece in modo di fare affacciare Giovanni Paolo II dal balcone di quella La Moneda di Santiago del Cile, per impartire la benedizione a sette, ottomila sostenitori del suo golpe, dove si era consumata la tragica morte del Presidente democraticamente eletto, Salvatore Allende.

E’ molto probabile che l’eventualità di un incontro di Papa Francesco con Salvini sia ancora di più lontana dal venire dopo che, anche in occasione di un drammatico evento come quello del conflitto ucraino, la Lega risponde con tanto animo duro e razzista al dolore di quattro gatti solo perché non sono alti e biondi, e con gli occhi azzurri.

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