INSIEME pubblica il III° Quaderno curato da Roberto Pertile, responsabile del Dipartimento delle Politiche Industriali, dal titolo “Questa economia non ama la persona” (CLICCA QUI).

Il quaderno è diviso in tre parti: 

-“A questa economia non piace la persona umana”

-“Prospettive economiche”

-“Il mondo del lavoro al femminile”

Quello che segue è il contributo di Roberto Pertile,  dal titolo “Alcuni punti di dibattito sul tema “l’economia non ama la persona umana”

 

  • Al centro di qualsiasi sistema economico ci deve essere la felicità dell’uomo; tutto al servizio di questo obiettivo.
  • Ora, al centro del sistema c’è il “Dio denaro”.
  • Schumpeter ha sostenuto che il capitalismo può consolidare la pace. Questa affermazione sembra contraddetta dalla guerra Ucraina-Russia (terza guerra mondiale a pezzi).
  • Papa Francesco dice no a questa economia, che, anche con la guerra e non solo, ignora il bene del prossimo, economia che nega la solidarietà; un’economia che uccide.
  • Modelli economici equi e giusti: ci sono? Il modello di capitalismo di quest’epoca storica è sostenibile?
  • Con l’avvento della iper-globalizzazione l’economia diventa il regno dei fini e la politica il regno dei mezzi: un’inversione radicale dei ruoli.
  • La finanziarizzazione internazionale dell’economia riduce di molto il ruolo del lavoro (economia reale). L’economia speculativa non ha bisogno di significativi investimenti nel fattore lavoro. Il denaro produce denaro, non c’è un’attività sottostante di trasformazione manifatturiera. C’è un interesse prevalente a creare ricchezza non dal lavoro, bensì dal denaro.
  • Papa Francesco: la crisi è di identità di valori. Si invoca la totale libertà del mercato. Si difende l’autonomia assoluta dei mercati (soprattutto finanziari – crisi del 2008). Non prevale, invece, uno scopo di crescita dell’uomo. Il denaro governa, invece di servire. (rif. Tornielli – Galeazzi. Papa Francesco Ed. Piemme).
  • Una trasformazione del sistema economico passa attraverso lo sviluppo di nuove alleanze politiche e sociali a livello internazionale.

L’attuale crisi può essere promotrice di movimenti sociali e politici.

  • Va preso atto che l’innovazione e la globalizzazione hanno creato una frattura tra la crescita economica e la solidarietà sociale; una frattura a favore del capitale, non accettando il principio che il mercato del lavoro è una “istituzione sociale”.
  • Il capitalismo non è unico, non c’è solo il neoliberismo. Le forme possono essere molteplici. E’ possibile progettare una società capace di ridurre drasticamente le disuguaglianze, nonché il sentimento di ingiustizia sociale.
  • Una condizione: gli italiani sappiano sostenere le vere riforme, che sono profonde e impopolari, perché i loro effetti positivi si manifestano nel lungo periodo (logica opposta a quella dei sostegni a pioggia).

Roberto Pertile

 

 

 

 

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