Non possiamo più tacere in questo tempo colmo di contraddizioni che stiamo vivendo. È in gioco la nostra esistenza, sono in gioco le nostre relazioni con gli altri e con il Creato. Ma parliamo di noi, del nostro c’era una volta il Bel Paese…

La nostra Italia che fino a qualche anno fa ci regalava emozioni infinite sul piano culturale, sociale e politico ( pensate ai grandi della nostra storia!)sta sprofondando in un vuoto esistenziale, culturale e spirituale. La pandemia ha solo anticipato di qualche anno la discesa, già annunciata del  resto ,quando le fondamenta antropologiche relative al vero Bene comune han cominciato a cedere in modo vertiginoso.

Tutto ciò che prima nella società era fonte di serenità, perché costruito su radici e valori forti, ora si è trasformato in un vissuto che oserei definire delle tre P: perverso, persecutorio, predatorio. Si perché oggi è questo ciò che percepisce ogni cittadino normale: dentro di sé, intorno a sé e verso di sé. Dentro di noi sentiamo sempre più crescente una sensazione di malessere  dettata  da pensieri malevoli e quando al mattino immaginiamo la giornata che dobbiamo affrontare disegniamo nella mente scene di lotta e compromesso perché dobbiamo combattere contro il tempo, contro le mille difficoltà del quotidiano vivere, contro l’individualismo imperante che inevitabilmente incontreremo.

Pensieri perversi si accavallano e poco resta di quella benevola sensazione di pace col mondo che dovrebbe caratterizzare ogni nostro risveglio. Alla base di questo pensare negativo c’è un vissuto persecutorio. Si, perché da alcuni anni a questa parte non facciamo altro che sentirci perseguitati: fiscalmente, burocraticamente, fisicamente e tanto altro.

Qualcuno potrà dire…l’abbiamo voluto noi visto che in questo paese si vive molto in “nero” ,con superficialità e con ambizioni soprattutto nella sfera economica. Purtroppo invece di investire sul piano dell’educazione di un popolo si è preferito puntare all’ emanazione di continue leggi che han finito per imbrigliare interi settori della vita pubblica scatenando quella burocrazia di cui ora siamo solo vittime.

La pandemia ha poi acceso la miccia e sparato contro una sanità già malata di suo. Un tempo fiore all’occhiello anche rispetto ad altre potenze estere, per arrivare oggi a sentirci disorientati da una classe medica, totalmente influenzata dall’industria farmaceutica che orienta, costruisce o demolisce le informazioni e le stesse innovazioni per scopi unicamente economici.

Vaccino si, vaccino no, green pass, dpcm e quant’altro hanno generato in tanti di noi confusione e un senso di sfiducia ancora una volta nelle istituzioni che invece di aiutare a comprendere, spesso  dettano decisioni più obbligate che propositive e scientificamente  rese poco credibili perché  comunicate da esperti di  diverse “ scuole di pensiero”.

Ma questa, comunque, rimane la sensazione che percepiscono le persone normali, i normali cittadini che vivono di stenti ,di fine del mese, quelli che le tasse le pagano sempre, caricati pure delle colpe degli evasori. Insomma si vive un clima persecutorio perché alla fine è un solo dare e dare, riconosciuto e mascherato come dovere civico, senza però ricevere in cambio almeno quella sicurezza di poter contare sulle istituzioni ,garanti del nostro vivere bene. Il passo poi  è breve: quando l’agire dello Stato è persecutorio, perché  anche lui vittima delle proprie incapacità o forse semplice esecutore di architetture coralmente elaborate in altri luoghi di potere, diventa anche predatorio e noi le sue vittime. Come se ne può uscire da tutto questo? Potremo salvarci da un Sistema così degenerato che riflette il nostro fallimento sul piano umano, etico, sociale e politico?

In questo tempo un’altra emergenza ci vede tutti coinvolti : Sos Pianeta Terra. Ma anche in questo caso dichiariamo le nostre contraddizioni.

Intanto, abbiamo giocato a nascondino fino a ieri! Intanto non possiamo parlare di ecologia se non la collochiamo in una dimensione di circolarità, dove tutto ciò che è legato alla natura, in primis l’uomo, va inserito e compreso. Non possiamo parlare di amore per la natura, se ci serviamo di azioni contro-natura!!! Non possiamo gridare contro lo smog che uccide e poi andare in cortei per inneggiare all’aborto, all’eutanasia ed quanto altro.

Ormai abbiamo capito i nostri errori sul piano dello sfruttamento ambientale che come un boomerang ora  si ritorce contro, compreso il problema della denatalità. Lo stesso cambiamento climatico, la risposta dopo l’aver inquinato ambienti terrestri e marini, l’aver modificato gli stessi territori montani con l’abbattimento di boschi, foreste o percorsi fluviali hanno generato considerevoli alterazioni eco-sistemiche da ridurci ora a contare il tempo con urgenza e senso di impotenza di fronte a calamità annunciate per l’intero pianeta. Ma ancora una volta giocheremo all’ urlo di Bla Bla Bla, se il nostro agire si limiterà a strumentalizzazioni di effetto, come le dichiarazioni della Greta, oppure ci limiteremo ad ascoltare le dichiarazioni nei tanti incontri dei capi di Stato.

Occorre ritornare alla radice del problema con determinazione e profezia, partendo da un dato di fatto: l’uomo non è padrone del Creato. Ne è il solo custode e fino a quando non si riporterà vero equilibrio tra creature e Creato, per i credenti tra creature e Creatore, non saremo in grado di riparare le nostre sciagurate azioni.

Pensiamo ora all’uomo, lui che negli ultimi anni si è sentito manipolatore della vita nascente, della vita disabile, del fine vita, della vita di genere. Per dare poi significato a tutto ciò che mostruosamente ha modificato nel nome del ” io voglio e posso” sradicando ogni naturalità a partire dalla stessa famiglia, espressione più bella di comunione tra un uomo e una donna voluta per l’armonica procreazione e conservazione della specie umana.

Ma tutto ha un prezzo e per la follia umana di poche degenerate persone ( sempre presenti in ogni epoca!) coadiuvate a loro volta da spregiudicate persone alla ricerca di soldi e posizioni di potere, oggi viviamo il totale disorientamento di cui sopra, dove tutto è gestito da menti diaboliche bramose di potere e volutamente belliche contro la natura umana e ogni forma di bellezza cosmica.

Detto ciò, potremo in questo terzo millennio sperare ancora una volta nel soccorso di una qualche Arca costruita da un Noe’ di turno? Oppure sarà quel che sarà della nostra umanità percepita da qualcuno sempre come un potenziale gioco di potere e di ricatto in nome della ambita libertà ?

Tutti siamo chiamati ora alla lotta senza tempo, tutti siamo chiamati a sentirci protagonisti della trasformazione, tutti siamo chiamati a saper ascoltare tra le tante voci del coro chi veramente vuole essere servitore del Bene e chi ancora una volta sfrutterà la crisi per propri egoismi.

Ma l’unica vera salvezza sarà quella di saper comprendere che è il tempo di aprire i nostri tanti orti ben coltivati e far circolare ovunque i frutti del raccolto affinché nulla vada perduto per egoismi, tatticismi o protagonismi.  Abbiamo riposto nei nostri granai tanto di quel  materiale  umano ( associazioni, movimenti, aggregazioni di uomini e donne di buona volontà!)che ora ,in tempo di vacche magre, occorre condividere per riportare la vita laddove una visione di morte vorrebbe padroneggiare.

Allora saremo portatori di un’altra P, quella che parla di Profezia, cioè guardare un futuro nuovo trasformato anche da quella Politica che pone al centro la persona e che attraverso una nuova visione saprà ridare all’uomo senso e  significato.

Ciò che abbiamo costruito, coltivato, non era nostro, non è nostro. Dimostriamo ora la nostra  gratuità nell’agire. “Chi ha orecchi da intendere intenda”. È tempo di procedere  Insieme, perché tutti abbiamo bisogno di ritrovare la bellezza dei valori che contraddistinguono un popolo che ha un cuore, una tradizione, una storia, la nostra, se parliamo dell’Italia.

Soprattutto la politica ha di che lavorare su questo e noi del Partito Insieme siamo una piccola goccia che umilmente, da qualche  anno, vuole essere al servizio di chi non vede una via d’uscita, di chi non ha più voce per parlare, di chi ha perso la stima e la fiducia nelle Istituzioni, di chi si rifiuta di andare a votare in questa  Babele del terzo millennio.

Il nostro vuole essere un partito nuovo, d’ispirazione cristiana perché è l’unica visione che guarda l’uomo nella sua interezza. La politica non può più fare a meno di guardare l’uomo nella circolarità del suo vissuto e ricercare spazi di azione per concorrere anch’essa al nuovo equilibrio della nostra  esistenza in questa nuova era . La politica deve entrare in questo capitale umano disorientato, perché in tanti sono  in attesa che qualcosa cambi. In attesa che qualcuno faccia verità  sulle mille contraddizioni di pochi, rispetto alla maggioranza delle persone che vorrebbero ritrovare quella serenità e stabilità che guardando  un po’ al passato ,si apre al futuro. In questi anni abbiamo seminato gratuitamente, ora raccoglieremo i frutti che condivideremo. Si tratta dunque di non cedere all’immobilismo che trattiene e dar vita a quella trasformazione che genera  cambiamento prima di tutto  nella visione stessa  di una politica a servizio della Persona nella sua interezza e come afferma il nostro amico Alessaandro Diotallevi “La nostra proposta d’ispirazione cristiana, autonoma e laica, è in grado di offrire l’alternativa di governabilità che italiane e italiani invocano”.

Eleonora Mosti

 

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