Il piano annunciato dal Presidente americani, Joe Biden, per cancellare i debiti per prestiti studenteschi contratti da milioni di americani potrebbe costare circa 400 miliardi di dollari. L’obiettivo è duplice: alleviare ulteriormente il peso sulla crisi e mettere sul tavolo un’altra carta importante per favorire i democratici nelle elezioni di medio termine che saranno cruciali per garantire all’attuale presidenza il controllo di entrambe le camere a Washington.

Questo ennesimo consistente intervento finanziario si aggiunge a quelli relativi al contrasto al Coronavirus, con tutti i ristori di natura economica indirizzati verso le famiglie più bisognose, e agli investimenti in armamenti che significano, a seguito dell’imponente sostegno assicurato all’Ucraina, un vigoroso aiuto a tutto il mondo industriale della Difesa e gli armamenti. In più, ci sarà da valutare quanto la questione dell’aborto, che ha visto una forte reazione soprattutto delle donne, anche tra quelle repubblicane che hanno reagito alla decisione della Corte Suprema di considerare la messa in discussione del diritto all’interruzione volontaria della gravidanza.

Secondo alcuni analisti, in realtà, gli effetti della cancellazione, o della forte riduzione dei debiti scolastici, finiranno per far sentire i loro effetti nel corso del prossimo decenni, ma è certo che l’impatto psicologico non può essere trascurato. Altri esperti sostengono che il provvedimento è comunque destinato a peggiorare l’inflazione vista l’entità delle somme cancellate che riguardano poco meno di quaranta milioni di statunitensi.

 

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