Non è raro, di questi tempi di incertezze morali, di diverse filosofie della vita, di difficoltà contingenti, sentir parlare e leggere articoli che riguardano la famiglia. Molti ne parlano a sproposito e non  adeguatamente.

L’art. 29 della nostra Carta costituzionale recita: “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.”.

La famiglia è la cellula fondamentale della società ed è costituita naturalmente da un uomo e da una donna che generano figli che apparterranno alla società. Essa si realizza sull’unione tra due persone di diversa identità attraverso il matrimonio e nella famiglia la vita umana viene concepita, nasce e si sviluppa.; è quella che intesse relazioni all’interno e all’esterno del nucleo costituto tra un uomo e una donna. La donna ne costituisce la parte preminente perché genera con atto d’amore; essa è il basamento su cui poggia l’intera famiglia e da cui parte ogni azione. E’ moglie nell’assolvere alla funzione naturale di genitrice, madre per svolgere il ruolo di educatrice primaria dei figli nell’accompagnarli alla edificazione della loro identità e nell’abilitarli alle relazioni sociali.

La famiglia, oggi più di ieri, è sfasciata – si sono rotte le fasce, i legami che li tenevano unita si sono spezzati. Fattori, eventi, situazioni ne minacciano e attaccano l’unità e l’integrità. L’istituzione famiglia viene sempre più spogliata della sua valenza di nucleo fondante della società e diventa sempre più teatro di scontri e di violenze come dimostrano la lunga serie di femminicidi.  Le evidenti carenze umane e morali sono mortificate quotidianamente da attacchi esterni. Tante le cause: la mancanza di conoscenza delle insidie che l’attaccano, la mancanza di principi sani e indissolubili, la mancanza di lavoro per certi versi o la troppa presenza al lavoro per altri, la vita  frenetica  e, a volte, dissoluta che si vive da parte dei membri della stessa.

Non stiamo qui ad analizzare le singole tematiche che intercettiamo giorno dopo giorno e che minano l’unità della famiglia ma riteniamo che lo Stato e le sue varie istituzioni, la Chiesa, che con la sua dottrina ha tanto illuminato, facciano la loro parte per rendere salda la società di cui è il motore principale di crescita e di benessere.

Lo Stato deve fornire alla famiglia adeguati supporti che non siano concepiti come, costi ma come risorse e investimenti per la crescita sociale, economica e demografica del Paese tutto.

E’ necessario promuovere una cultura della famiglia che aiuti le nuove generazioni, in questo tempo disgregato, ad apprezzare la vita familiare con le sue risorse e le sue sfide.

Mario Antenucci

 

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