Chiunque viaggi in una qualsiasi parte dell’Appennino centro-meridionale o desideri soggiornare in una qualunque località del Mezzogiorno o delle isole s’imbatterà, inevitabilmente, nella totale o parziale  assenza di rete televisiva, radiofonica o INTERNET. Così sta succedendo persino nel nostro, amato Salento, meta ambita già da decenni dal turismo nazionale e internazionale.

Hai voglia il “miglior” ministro possibile per la Transizione ecologica e digitale ad affermare che quanto prima il Belpaese sarà dotato, in ogni dove, della “banda ultralarga”: la maggior parte degli utenti si accontenterebbe di poter ascoltare la banda dei Carabinieri nell’inno nazionale sui canali di radioRai …

E ci tocca pure constatare che i competenti uffici amministrativi del Segretariato generale della Presidenza della Repubblica hanno finalmente formalizzato la concessione dei titoli onorifici per i vincitori della Coppa d’Europa di calcio 2020 orbene cinque giorni dopo la giornata ufficiale dei festeggiamenti presso i palazzi istituzionali!

Del resto si tratta di un minimo, irrisorio – ed anche un po’ ridicolo – ritardo rispetto a quello, assurdo, di tre anni prima di concedere la laurea d’onore al compianto Antonio Megalizzi, scomparso prematuramente a 29 anni (“ragazzo”, secondo La stampa e generalmente i media italiani – ma basta con questa, stupida definizione per sottosviluppati sociali che dura fino ai 40 anni!), a cura del Ministero dell’Università.

Vogliamo parlare dei cospicui fondi (14 mld) che vengono promessi saranno sbloccati da parte del Ministero Economia e finanze, oppure delle centinaia di decreti attuativi che il Dipartimento affari giuridici e legislativi di palazzo Chigi e gli uffici legislativi ministeriali sono tenuti ad emettere con qualche anno di “incontestabile” ritardo?

Il cahier de doleances si potrebbe facilmente prolungare in una serie innumerevole di ingiustificati rinvii e ritardi, di cui sono specialmente responsabili gli organi regionali a cominciare dalla gestione della sanità, per non dire del pessimo utilizzo dei fondi comunitari, assegnati alle regioni meridionali e insulari, per i vari settori produttivi, per l’agricoltura, il turismo o il territorio.

Ma tengo, comunque, a sottolineare che per una modesta pensione di reversibilità la signora Gagliardi di Trento ha dovuto attendere almeno tre anni; mentre all’INPS non bastano neanche più nove mesi per l’erogazione dell’anticipo del TFR (trattamento di fine rapporto) per i dipendenti pubblici!!

In uno scenario del genere, antiquato e inadatto ad un Paese che si classifica a livello mondiale nel club dei “G7”, il processo di ammodernamento del sistema è affidato ad un Ministero della transizione che – dicono i meglio informati – sta prendendo la fisionomia di una grande azienda privata; mentre la semplificazione e lo snellimento della burocrazia sono in mano ad un esperto economico, come Renato Brunetta, che usando un eufemismo non è comunemente considerato un “genio della pubblica amministrazione”, dato che si limiterà a riformarla bandendo un maxi-concorso con esiti negativi o puntando soltanto sull’utilizzo delle nuove tecnologie.

E in fin dei conti i problemi della “lentocrazia” restano sulle spalle del cittadino-suddito, italo-europeo, che in genere è ben consapevole di dover contribuire fiscalmente e tributariamente a tutti i balzelli e imposizioni varie, con la mera speranza in un “salvatore della patria” (Draghi?!?) che riesca a sfrondare qualche migliaio di leggi desuete, a fare scrivere le nuove secondo le regole del “drafting” e dare direttive concernenti l’obiettivo di smaltire le inefficienze degli uffici pubblici, garantire la necessaria trasparenza amministrativa e semplificare il procedimento degli appalti pubblici – in particolar modo quelli delle maxi “opere strategiche” – senza le temute infiltrazioni delle organizzazioni criminali.

Ai posteri l’ardua sentenza….

Michele Marino

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