Il discorso della senatrice di Fratelli d’Italia, Lavinia Mennuni, ha provocato un sacco di polemiche perché la parlamentare, ricordando quel che le diceva sua madre, ha parlato della “missione” per una donna di fare figli. Non si capisce proprio per che cosa ci si debba scandalizzare. Forse che una madre sottolinei l’importanza della procreazione? Le polemiche sorte dopo la dichiarazione della rappresentante di Fratelli d’Italia hanno la stessa carica ideologica di quelle che gli avversari attribuiscono alle sue opinioni.

Ma il punto non è questo. Bensì quello di chiedere conto alle politiche ed ai politici che sostengono, giustamente e doverosamente, la natalità cosa in effetti facciano per favorirla. Ed è qui che il bell’intendimento della senatrice Mennuni dovrebbe diventare un mea culpa. Visto che siamo di fronte alla seconda finanziaria targata Meloni che non porta granché a sostegno delle donne, e delle loro famiglie, intenzionate a fare figli. Qualcosa c’è stato, sotto la solita forma di bonus temporaneo, come ad esempio nel caso delle famiglie con figli di età fino a 3 anni che possono ottenere un contributo massimo di 3.000 euro all’anno per sostenere le rette degli asili nido o di servizi di assistenza domiciliare per minori con patologie. Peccato che gli asili non ci sono.

Poi, c’è stato qualche altro “spicciolo” come nel caso dell’Assegno unico (dai 25 ai 175 euro mensili), ma che comunque assorbe o integra precedenti bonus previsti quali Bonus Mamma Domani, il Bonus Bebé,  gli Assegni al Nucleo Familiare (ANF); il Bonus Terzo Figlio e detrazioni sui figli a carico.

Manovre tutte servite a ben poco negli anni passati, visto che la natalità continua ad essere in calo. E potremmo continuare ad elencare piccole cose previste, che anche in questo caso assorbono provvidenze già destinate dai governi precedenti. Un po’ come accaduto nella scuola, con gli insegnanti che si sono visti arrivare in busta paga taluni aumenti decisi già da tempo.

Siamo molto lontani, insomma, dal sontuoso del Programma elettorale che Giorgia Meloni presentò agli elettori per l’appuntamento del 25 settembre del 2021 quando vinse le elezioni. E quello della Natalità era addirittura il primo punto delle tante promesse in gran parte non mantenute. Un programma che parlava di asili nido che continuano a restare una vera e propria “piaga” non sanata in questo paese.

Ecco alla senatrice Mennuni, piuttosto che contestare le cose ovvie che ogni mamma dice alla propria figlia, di questo si dovrebbe chiedere conto. E se questo chiarimento avvenisse in tutte le sedi possibili, a partire dai territori, e dai loro consigli comunali, sarebbe una buona cosa. Anche per cominciare a parlare, con proprietà di linguaggio e di contenuto, delle questioni più importanti che interessano alla gente, in generale, e alle mamme, in particolare.

 

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