In occasione della giornata dedicata all’autismo, l’amico Nino Giordano ha reso noto un progetto per l’inclusione e l’integrazione per giovani affetti di autismo, unitamente a giovani italiani e stranieri provenienti da realtà di grande sofferenza che riguarda il loro coinvolgimento nell’agricoltura ecosostenibile

”Il 14 Novembre 2010 suscitò un certo scalpore nella stampa italiana un richiamo di Benedetto XVI alla necessità di coltivare la terra. Riprendendo alcuni punti fondamentali della sua enciclica Caritas in veritate il Papa disse nel breve discorso prima dell’Angelus : «Mi pare il momento per un richiamo a rivalutare l’agricoltura, non solo in senso nostalgico, ma come risorsa indispensabile per il futuro» “ … La produzione della ricchezza che viene dalla coltivazione della terra rimane propedeutica a tutte le attività industriali di servizio e di trasformazione dei beni in natura.

Si avverte forte – una volta usciti da questa drammatica situazione  sanitaria e in sintonia con le ultime disposizioni dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura – l’esigenza di un ritorno alla valorizzazione dell’agricoltura attraverso l’affidamento di terre demaniali in comodato d’uso ai giovani che ne faranno richiesta e con agevolazioni fiscali che li aiutino nella loro impresa.

Questo progetto nasce, in particolare, all’interno del panorama delle nuove tendenze alimentari che tengono sempre più conto dell’aspetto salutistico degli alimenti e della loro tracciabilità; e parte dalla considerazione che le analisi di mercato evidenziano una costante crescita del fattore culturale nella scelta dei prodotti di consumo, tanto che ormai il legame territoriale e la storicità di un prodotto fanno quasi parte degli stessi ingredienti di quest’ultimo.

Sulla produzione quantitativa , qualitativa e sugli aspetti della biodiversità territoriale, si muovono ormai le leve economiche globali. Nutrire il mondo con forme di agricoltura meno industriali e più legati a una sostenibilità ambientale , tradizionale e salutistica , è il tema attuale e futuro delle dinamiche politiche a livello nazionale, comunitario e globale.

E’ elemento di novità ed interesse quello di sviluppare questi ambiti all’interno di una struttura multiculturale che veda lo scambio di informazioni e formazione tra i nostri giovani e giovani provenienti dai paesi del terzo mondo attraverso i fenomeni di immigrazione.

Per questa iniziativa mi sono avvalso della consulenza di studiosi del settore agroalimentare e commerciale quali: Giuseppe Zaffuto (Università di Palermo) che ha dato vita a questo progetto e che ci ha lasciato due anni fa: un gigante siciliano in campo agricolo; Nino Bebba (Museo del grano a S. Filippo Inferiore-Messina), Francesca Cerami (Idimed), Paolo Guarnaccia (Università di Catania); per l’inserimento dei giovani affetti da autismo il punto di riferimento sarà il dott. Giuseppe Currò (Presidente dell’associazione “Il volo”)  con cui intendo lavorare su un progetto cosi strutturato con la partecipazione della start up Giorgio La Pira – Giuseppe Zaffuto.

Premessa

il mercato dei cereali e dei prodotti derivati , la gamma di alimenti definiti salutistici, il fabbisogno di proteina vegetale e di amidi nei paesi in via di sviluppo, disegnano ambiti globali differenti nella pianificazione di uno sviluppo sostenibile.

Pur tuttavia esistono produzioni , tradizioni e utilizzi alimentari che possono e devono essere interscambiabili nelle diverse aree del pianeta, con il vantaggio  di arricchire il patrimonio alimentare di ogni area attraverso lo scambio di conoscenze e know how .

La nostra società occidentale registra il bisogno di ampliare le conoscenze del panorama vegetale mondiale, perché alla ricerca di alimenti esenti da glutine o altri nutrienti che contribuiscono ad aumentare la frequenza di intolleranze e squilibri metabolici.

Le parti di mondo sottosviluppate hanno l’esigenza di emanciparsi dalle difficoltà di accesso al cibo per il tramite delle tecniche agricole che sono patrimonio della civiltà occidentale.

Progetto

Il progetto prevede l’inserimento anche sperimentale di nuove colture propedeutiche alle nuove esigenze di mercato e di salute dei cittadini senza snaturare gli elementi rituali e tradizionali che stanno alla base della ruralità del sistema Italia e in particolare della regione Sicilia. Questo inserimento di nuove produzioni saranno gestite in un ambito di nuova impresa “cooperativa di comunità” che rappresenterà una vera start up con gli scopi indicati nella premessa.

Strumenti

Lo strumento -alla base del progetto nell’ambito gestionale-è la  costituzione di una ”Cooperativa di comunità” con funzione di inserimento sociale che richiederà la gestione dei demani messi a disposizione dall’Ente Pubblico o tenendo conto della Banca della terra, gestito dall’Ismea (l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), che mette in rete, in un archivio online, i terreni agricoli non utilizzati da affidare a chi li richiede.

Da un lato la crisi economica dall’altro quella dell’occupazione, per esempio, sono sempre di più i giovani che scelgono di continuare il percorso delle aziende di famiglia e tanti altri che arrivano alla “terra” per la prima volta.

Obiettivi

1) L’inclusione e l’integrazione. Faranno parte integrante della “cooperativa di comunità” i soggetti affetti da autismo e giovani italiani e stranieri provenienti da realtà di sofferenza.

2) La promozione dell’occupazione e dell’inserimento sociale allo scopo di abbassare i costi sociali per lo Stato e creare benessere a livello di sussistenza locale.

Ogni gruppo (da 4 a 7) verrà guidato e seguito nelle sue varie fasi da un agricoltore (un pensionato esperto), felice di poter dare il suo supporto di esperienze specifiche e di quella saggezza contadina che occorre per conoscere tempi e modalità di attuazione della produzione agricola di riferimento: partendo sempre dalla specificità del territorio.

In Sicilia -per esempio- potrebbe essere promossa la produzione di due varietà agricole: farina del cereale TEFF e della farina di Tapioca. Gli studi e alcune sperimentazioni fatte dal CRA (Centro Ricerche in Agricoltura del MIPAF) attestano infatti che alcuni territori della Sicilia , indicata come zona sub-tropicale, possono ospitare colture essenzialmente provenienti da zone tropicali creando alternative commerciali molto interessanti.

FASI DEL PROGETTO costituzione della “cooperativa di comunità”

-realizzazione progetto e piano industriale

-presentazione richiesta terreni a demanio pubblico, aziende sequestrate, terreni privati in affitto

-accreditamento della figura giuridica presso enti nazionali ed internazionali che si occupano di cooperazione con i paesi in via di sviluppo.

-partecipazione a bandi psr e gal per ottenere contributi

-presentazione alla Regione di riferimento e al MIBAF del progetto e business plan per ottenere contributo o finanziamenti agevolati su start up

Shift time

Luglio 2022 – progetto e business plan, ricerca demanio e finanziamenti

Settembre 2022- prima operatività

Conclusioni

Il progetto nasce nell’ambito dei possibili dati di sviluppo di produzione e di mercato che possono essere opportunamente  monitorati nell’ambito della Regione di riferimento. A questo scopo saranno importanti anche zone franche per i mercati a chilometri zero e le attività finalizzate alla sovranità alimentare. Togliere i privilegi alla manipolazione industriale degli alimenti ridurrebbe anche la spesa sanitaria e moltiplicherebbe i posti di lavoro autonomi facendo rinascere in nuove forme le tradizioni locali.

Nino Giordano

 

 

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