Difficile, forse impossibile, rintracciare, in anni vicini e lontani, nella vicenda democratica italiana, una campagna elettorale più sotterranea e spenta – almeno fin qui e salvo accelerazioni dei prossimi giorni – di quella in corso a Monza, dove si vota, tra due settimane, per designare chi debba subentrare a Silvio Berlusconi a Palazzo Madama.
Per quanto la mutazione genetica delle campagne elettorali sia compiuta, la sostanziale mancanza di incontri pubblici, di comizi, di manifesti e di quant’ altro caratterizzava – ad esempio, il “porta a porta” – l’apparato propagandistico di una volta, da’ l’idea di un confronto astratto, privo di calore e di mordente, lontano da una discussione franca, se non altro in riferimento ai temi locali. Nessun dibattito tra candidati, ad esempio, almeno finora.

Le campagne elettorali hanno – o avevano – una dimensione anche fisica, ora totalmente assente, in nome del primato dell’ asettica “virtualizzazione” del messaggio. Salvo quale e là i banchetti di Cappato e le comparse di Cateno De Luca, si ha quasi l’ impressione che le forze politiche temano di infastidire l’ elettore, allontanandolo, a maggior ragione, dalle urne.

Ad ogni modo, si tratta di un test che merita di essere osservato con attenzione. Cominciando dalla partecipazione al voto. E, ovviamente, da un esame attento dei flussi elettorali. Ad esempio, in una città che fu tradizionalmente bianca, dove l’ “area cattolica” della società civile continua ad essere rilevante, che seguito avrà la scelta imposta al PD locale – presenza tutt’altro che irrilevante, anche per i cattolici che vi militano – da Elly Schlein a sostegno del candidato radicale? Ed ancora: senza Berlusconi, per quanto Galliani sia un candidato molto vicino al defunto leader, quale sarà la sua capacità d’attrazione? Il sindaco di Taormina, trapiantato elettoralmente nel profondo Nord, che tipo di consenso – secondo una declinazione etnica ? – sarà in grado di coagulare?

Auguriamoci, comunque, che i monzesi solleticati da questi possibili quesiti – a loro modo inusuali nell’ attuale quadro politico – affollino i seggi elettorali…

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