“2.300 Persone circa, quest’anno, hanno perso la vita nelle traversate della speranza verso l’Europa; un padre, una figlia, un amico ”.
“La soluzione non è respingere, ma assicurare, secondo le possibilità di ciascuno, un ampio numero di ingressi legali e regolari, sostenibili grazie ad un’accoglienza equa da parte del continente europeo ”.
“E’ necessario rendersi conto che soltanto ingressi regolari, sostenibili, ma in numero adeguatamente ampio, sono lo strumento per stroncare il crudele traffico di esseri umani ” la Speranza di venire, senza costi e sofferenze disumane, indurrebbe ad attendere turni di autorizzazione legale.

Un noto sociologo , in un volume di prossima pubblicazione “paragona i flussi migratori al corso naturale dei flussi d’acqua da monte a valle, regolabile sì, con canali e dighe, fruibile per l’energia elettrica, ma inarrestabile. Capire che, di fronte al fiume delle migrazioni, noi europei siamo tutti legati da un destino comune sarebbe la prima proposizione non inutile del prossimo vertice .

“Le iniziative di assistenza a queste persone, specie ai rifugiati che sono in condizione di particolare vulnerabilità, devono essere accompagnate dalla ricerca di un’indispensabile ed urgentissima soluzione strutturale di lungo periodo ”.

Dopo il Tribunale di Catania, anche il Tribunale di Firenze boccia le espulsioni con una Sentenza collegiale della Sezione Immigrazione, che disapplica il decreto Cutro; a sostegno delle sue valutazioni, il Tribunale cita le preoccupazioni espresse nelle ultime settimane dall’ UNHCR, “per la sicurezza di centinaia di migranti bloccati in Tunisia in condizioni terribili in aree desolate ai confini con Algeria e Libia”.
La Tunisia è o non è un Paese sicuro?

Il Patto sulle Migrazioni e l’Asilo, accordo fondamentale visto che per la prima volta riconosce e rende concreto l’obbligo di solidarietà cui sono tenuti gli Stati membri nei confronti dei Paesi di primo arrivo dei migranti; ad un passo dalla firma. Tra Francia, Germania ed Italia, nonostante talune incomprensioni, questa è la strada che si è deciso di intraprendere. La soluzione davvero utile, nell’interesse del Paese, dovrebbe essere come accoglierli, acculturarli, utilizzarli per coprire i vuoti di occupazioni e non come e quando rimpatriarli.
Ancora recentemente il Ministro Giorgetti ha affermato che con questo trend di natalità il Sistema Pensionistico non è sostenibile. Nei primi giorni dell’ottobre 2023, la diplomazia sta lavorando per trovare una via di uscita condivisa sul testo del Patto per Migrazioni e l’Asilo da approvare entro il 22 Novembre 2023.

Tanto tuonò che piovve
Il 3 ottobre 2023 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, divenendo Legge dello Stato Italiano, il Decreto Flussi 2023\2025 che prevede che possano entrare in Italia, legittimamente, per ragioni di lavoro, 450.000 immigrati nel triennio 2023\2025. Chi potesse non affidarsi ai mercanti di esseri umani, potrebbe cercare di sfruttare queste possibilità.

In data 4 ottobre 2023, sulla base di una triangolazione tra Macron, Meloni e Scholtz, gli Ambasciatori dei 27 paesi, con i voto contrario di due Paesi e l’astensione di tre, hanno dato via libera, in vista della riunione di Granada del giorno 6 Ottobre, nel Preambolo, al Regolamento per la gestione delle crisi, ultimo che mancava per completare il Patto di Migrazione ed Asilo, (nell’ottica dell’incontro di Granada, ove il 5 ed il 6 Ottobre si riuniscono i Leader dell’UE per un Consiglio Europeo informale) che fissa le Regole nel caso in cui un Paese dell’Unione Europea si trovi sotto pressione per un aumento di arrivi superiore al normale o per situazioni prodotte dalla strumentalizzazione dei migranti da parte di Paesi terzi; il Regolamento prevede, altresì, un meccanismo di solidarietà obbligatorio che attiene a ricollocamenti di migranti ed un’equa ripartizione dei migranti da parte dei Paesi terzi.

Il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha definito l’intesa sul Regolamento Crisiun successo per l’Italia. La Ministra tedesca, Annelise Baerbock, ha rivendicato di aver combattuto duro e con successo per far prevalere Umanità ed Ordine. La bozza di conclusioni dell’incontro di Granadapare includere il nuovo slogan sul tema: “Non permetteremo ai trafficanti di decidere cheentra nell’Unione europea”. Al Cancelliere Scholtz la firma preliminare del complicato accordo europeo fa tirare un sospiro di sollievo, anche perché permette di chiude un contenzioso con l’Italia che la Germania aveva premura di archiviare; in più varrà il principio in funzione del quale chi non accettasse di ospitare i migranti, dovrà pagare pegno per mancanza di solidarietà.

Ora si apre il negoziato finale, con l’obiettivo di trovare un’intesa entro il 9 giugno 2024 su tutti i cinque regolamenti che compongono il Patto di migrazione ed asilo. Nei fatti, questa firma si è già realizzata o si realizzerà? Contribuirà a definire la strategia elettorale di Giorgia Meloni? Ursula von der Leyen ha detto: “Momento di svolta”.
Al futuro prossimo l’ardua sentenza!

Il giudizio sul Governo in carica da un anno. Cosa ne pensano gli opinionisti

Per alcuni di loro “soluzioni nazionali (compatibili con i principi umanitari e democratici) ai problemi delle migrazioni irregolari non ci sono; solo una soluzione collaborativa europea che contemperi risposte a breve e risposte più a lungo termine e che unisca la dimensione europea stemperando le tensioni fra gli Stati può consentire di gestire un fenomeno che non è passeggero; indispensabile un accordo tra i tre grandi paesi (fondatori) che sembra stia realizzandosi; se la risposta a questa istanza fosse positiva, il senso di questa campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento Europeo potrebbe cambiare decisamente in meglio”.

“E’ l’immigrazione il banco di prova più traballante del primo anno del Governo. Gli sbarchi sono in continuo aumento; ( i naufraghi sono davvero tanti, bambini compresi, nota di chi scrive); Lampedusa è sempre sul punto di esplodere; il tema è diventato terreno di scontro elettorale nella maggioranza, in vista delle elezioni europee; le nuove misure annunciate, anche indipendentemente dalle considerazioni umanitarie, sono di difficile attuazione”.

Massimo Maniscalco

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