Tutto rientrato: Carlo Rovelli andrà alla Fiera del libro di Francoforte in rappresentanza ufficiale dell’Italia dopo che ne era stato escluso per decisione di Ricardo Franco Levi, il Commissario straordinario nominato da Governo Draghi per gestire la presenza italiana al celeberrimo evento culturale che, quest’anno, vedrà proprio il nostro Paese come principale ospite d’onore.

L’esclusione di Rovelli era stata provocata dalle sue affermazioni, sul palco del Concertone del Primo maggio, dirette a criticare l’invio delle armi in sostegno dell’Ucraina e, pur senza nominarlo, a contestare al Ministro della Difesa, Guido Crosetto, la vicinanza “ad una delle più grandi fabbriche di armi al mondo, Leonardo”. Con l’aggiunta: “il Ministero della Difesa deve servire per difenderci dalla guerra, non per fare i piazzisti di strumenti di morte”. Apriti cielo e cancellazione dell’invio di Rovelli!

La cosa si è inserita all’interno delle polemica esplosa per la contestazione da parte del Domani che ha contestato il ruolo svolto da Crosetto in Leonardo, con tanto di pubblicazione delle cifre dei compensi ricevuti  tra il 2018 e il 2021, in qualità di “advisor” in rappresentanza di Aiad, l’associazione di Confindustria che rappresenta le aziende della difesa e dell’aerospazio, e da presidente di Orizzonte sistemi navali, società partecipata al 51 per cento da Fincantieri e al 49 per cento dalla stessa Leonardo. L’accusa del giornale di De Benedetti, che parla di pagamenti pari a circa 1,8 milioni di euro, ha rinfocolato così quanti hanno sin da subito sostenuto l’esistenza di un conflitto d’interesse da parte dell’esponente di Fratelli d’Italia. Egli, invece, nega mentre promette un po’ di querele perché sostiene di essere stato diffamato. L’eventuale vicenda giudiziaria chiarirà quel che ci sarà da chiarire.

Comunque, torniamo a Rovelli. Perché la rientrata decisione di escluderlo dall’evento di Francoforte ha naturalmente fatto sollevare una gran parte del mondo della letteratura e della politica. Lo stesso Ministro Crosetto, oltre a negare di essere dietro l’esclusione, è stato tra i primi a ritenere la decisione eccessiva ed inopportuna. Tra le voci più autorevoli a favore dello scrittore è stata di spicco quella del professor Giorgio Parisi eminente scienziato di Fisica dell’Università La Sapienza di Roma, e Premio Nobel nel 2021 a conferma della sua indiscussa fama mondiale. Si tratta di quello stesso Parisi che intervenne clamorosamente per impedire, nel 2008, la partecipazione di Papa Benedetto XVI all’inaugurazione dell’anno accademico del suo ateneo. Il Papa sarebbe stato reo, a suo avviso, di  aver rotto il patto “tra fede e scienza” con le prese di posizione contro l’evoluzionismo. Un reato di opinione, dunque, della stessa sostanza di quella contesta a Rovelli.

Tutto questo cosa ci dice? Premesso che ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, soprattutto nei confronti di chi, per tanti motivi, svolge una funzione pubblica o assurge alla notorietà sulla base di una esposizione mediatica c’è da riflettere su come molte volte, anche inconsapevolmente, si finisce per vedere la pagliuzza negli occhi degli altri e non la trave nei propri.

Un’ultima notazione, giacché ci siamo. Non si può che essere incuriositi della nomina di un Commissario governativo per la presenza italiana alla Fiera di Francoforte che i poveri mortali pensano sia sostanzialmente cosa un po’ più semplice e poco costosa. Si tratta di un evento d’incontestabile importanza. Cioè della famosa  “Frankfurter Buchmesse” che sembra abbia trovato i natali addirittura ai tempi di Gutemberg, l’inventore della stampa a caratteri mobili e, dunque, autentico padre della stampa moderna.

Nella nostra ingenuità pensavamo che la presenza italiana ad un salone di presentazioni di libri, e che ovviamente riguarda un’attività di natura privatistica, com’è quella editoriale, non avesse bisogno addirittura di un decreto di nomina di un Commissario, con relativa struttura di supporto. Ma, in effetti, trattandosi di un provvedimento che prevede la spesa di risorse pubbliche era cosa inevitabile. Così abbiamo avuto modo di rintracciare il testo del Decreto (CLICCA QUI) anche per capire, per dirla in soldoni, quanto ci costa. Sei milioni di euro distribuiti negli anni 2020 -2023. Ovviamente, saranno tutti necessari e documentati, ci mancherebbe altro. E sicuramente serviranno a far vendere più libri degli autori e degli editori italiani.

 

 

 

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