Lucio Caracciolo è sicuramente uno dei più autorevoli esperti, se non il più autorevole, di geopolitica in Italia. Le sue visioni, sempre lucidissime e frutto di approfondite analisi, nonché la sua intelligenza strategica, per molti costituiscono un sicuro punto di riferimento.
In un articolo di Maurizio Blondet, che ringrazio ancora una volta, dal titolo emblematico:” Meloni assuma un sovranista vero” (CLICCA QUI), è possibile visionare un breve video nel quale Caracciolo, con evidente cognizione di causa, fa delle affermazioni rivoluzionarie rispetto alla politica estera italiana: di fatto fa un’autorevolissima e coraggiosa proposta e ci spiega, in maniera semplice, cosa dovrebbe fare l’Italia per smettere di essere succube, a vario titolo, delle tre superpotenze. Le sue affermazioni hanno il piglio di un vero e proprio proclama politico.
Per prima cosa ci ricorda che siamo in tempi di cambiamenti, per cui gioco forza saremo anche noi costretti a cambiare, se non vogliamo essere cambiati. Sottolinea anche, con grande sagacia, l’importanza dell’elemento sorpresa per le azioni che ci va a proporre. Ci invita quindi, apertis verbis, ad imparare ad essere anche un po’
odiati, e afferma come sia necessario, per tale scopo, che l’Italia inizi a dire dei no. Fa quindi un elenco, che ci dice solo parziale, di suggerimenti molto interessanti.
L’intervento di Caracciolo mi ha portato a fare un collegamento con il mio recente articolo sul Partito della Pace (CLICCA QUI): anche la proposta illustrata in quell’articolo nasceva dalla preoccupazione del sempre più evidente deteriorarsi della situazione geopolitica internazionale, caratterizzata da un susseguirsi di moniti e minacce dai toni sempre più duri, a vari livelli, e dai troppi conflitti in essere su tutto il Pianeta.
Ecco allora la necessità di fare qualcosa che vada in senso contrario, che sparigli gli schemi: ad esempio si potrebbe rispolverare la posizione del “non allineamento” nel momento in cui decidessimo di non riconoscerci in nessuno degli schieramenti, passati o futuri. Il “non allineamento” quindi come proposta alternativa e propositiva, un’isola capace di distacco dall’incombenza degli accadimenti e in grado di fornire, dall’alto del suo distacco, utili spunti di riflessione alle varie parti che si confrontano.
Si tratterebbe di un esempio concreto della possibilità di poter aspirare a visioni e soluzioni alternative, e il condominio con il Vaticano costituirebbe sicuramente un tandem vincente. Quindi smarcamento dalle logiche di schieramento, neutralità e proposizione diplomatica come espressioni della volontà di dare al nostro beneamato Pianeta un futuro di pace e benessere. Destinando ad interventi a favore degli ultimi del Pianeta le migliaia di miliardi spesi in strumenti di distruzione, il volto della Terra cambierebbe drasticamente.
Questo quindi i compiti e gli obbiettivi precisi di un auspicabile PARTITO (POPOLARE?) DELLA PACE in Italia.
Massimo Brundisini

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