Premessa

Secondo Milena Gabanelli (Corriere della Sera del 22 maggio)   il ricorso alla Struttura di Missione in capo al Ministro Fitto è un’operazione che ha tempi burocratici imprescindibili per cui il  rischio di andare  a sbattere diventa elevato se non si riesce a trovare personale  dotato dei necessari profili professionali.

A mio avviso il rischio paventato   diventa certezza di “deragliamento”. Se, prioritariamente, non si forniscono  alla Struttura  le linee d’indirizzo necessarie  per rimediare alla grave carenza  contestata dalla Commissione. Trattasi della  mancanza di concretezza nell’indicare le nuove direzioni e nel farle  vivere nella realtà, causa dell’ inefficienza strutturale del settore pubblico che scoraggia gli investimenti e rallenta la crescita della produttività.

E possibile, nei tempi strettissimi concessi dalle scadenze semestrali di rendicontazione, individuare  indirizzo ?

Perversità  dell’illusione finanziaria di Giorgia Meloni 

La strategia  del Governo, ha determinato i rilievi della Commissione. In particolare :

  1. Mancanza della necessaria concretezza : ignorando l’evoluzione normativa, imposta dai vincoli assunti dall’Italia in sede UE, è  rimasto legato al vecchio concetto di Pubblica Amministrazione per procedure. Caratterizzata dall’osservanza della legge come unico criterio di efficienza  non considera gli effetti economici della gestione e, pertanto, manca completamene di concretezza,

 2) Mancata indicazione della nuova direzione di marcia : non è più possibile  attuare il PNRR, legandolo ad obiettivi elettorali e demandandone, poi, la realizzazione all’attività di programmazione della P.A che, generalmente, non li realizza per carenza di risorse,

 3) Mancata traduzione nella realtà : a causa  del ricorso  ai solisti discorsi “omnicomprensivi “e, pertanto velleitari, non più consentiti dall’evoluzione normativa che impone la valutazione degli effetti economici determinati, necessaria per affrontare  l’obbligo della rendicontazione.

Funzionalità del  “Pari Passo  “di Bernardo Mattarella 

Invece il “Pari Passo “ di Bernardo Mattarella , rimedia alle osservazioni della Commissione UE , perché realizza :

1 )La necessaria concretezza

La fine dell’impermeabilità alla Scienza Economica della P.A. ha sostituito, con  la riforma costituzionale del 2012,  la vecchia P.A.  per Procedure, con la nuova P.A. per Risultati , ristrutturando profondamente il  rapporto Stato Enti locali.

In particolare,  stabilendo uno stretto nesso di funzionalità tra i due parametri economici  dell’equilibrio di bilancio e del concorso  alla stabilità del Debito Pubblico,  ha anche indicato con esattezza la procedura di calcolo per applicarli  e garantire  l’ottima allocazione delle risorse. E’  questa la concretezza richiesta .

2 )Indica correttamente la nuova direzione di marcia

La  nuova “direzione di marcia “  è quella richiesta  dal complessivo programma di riforme del PNRR,  rivoluzionario rispetto alle  precedenti esperienze. La   diversità strutturale è dovuta  ad una programmazione  complessiva delle riforme prima che di investimenti, vincolata agli impegni assunti in sede Ue e non ad esigenze  elettorali ed, infine, con un costo  non  a carico dello stato ma del bilancio UE.

Di  qui la necessità che  la  programmazione delle riforme venga sempre prima della conseguente riforma amministrativa, sicché  il “Pari Passo” tra programmazione delle riforme e conseguente riforma amministrativa  è un vincolo  al quale non è possibile sottrarsi. (Bernardo.Mattarella 2021).

3) Fa vivere nella realtà il rivoluzionario programma di riforme del PNRR .

,perché  elimina i   Colli di Bottiglia che impediscono di attuare  il PNRR.  ponendo fine, a causa del legame tra  osservanza della legge e sostenibilità, al massiccio ricorso alla spesa storica che,  improduttiva ed indifferente al concorso  alla stabilità del Debito Pubblico, ha determinato  un’ elefantiasi dell’indebitamento, superiore a quello degli altri paesi della UE.

Chi  paga?

L’eliminazione di dette vischiosità procedurali , non  graverà  sul bilancio dello stato ma sui fondi PNRR a  debito  UE , contratti   con un  costo  particolarmente basso,  rispetto a quello che l’Italia avrebbe ottenuto da sola. Se a questo vantaggio , si aggiunge il rinvio al 2028 per la restituzione, il maggior aumento di produttività della P.A locale, derivante dalla sostituzione della spesa storica , genererà, nel giro dei tre anni disponibili, i flussi di cassa aggiuntivi necessari per recuperare il  contenuto costo del debito con l’UE. 

Conclusioni

Il ricorso al Modello del “Pari Passo”, già confermato dalla relativa verifica che assicura anche la rendicontazione, può essere l’immediata risposta ai rilievi della Commissione , evitando problemi per l’erogazione della quarta rata. Si guadagnerà, così, il tempo necessario per impostare il lavoro della Struttura di Missione nella direzione richiesta dalla Commissione

Antonio Troisi

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