Gli eventi di questi mesi hanno messo in evidenza l’ insufficienza del sistema dei servizi territoriali sanitari ed socio-assistenziali. La Pandemia ha reso evidente la precarietà dei servizi basati sulla centralizzazione (ospedali, residenze per anziani, etc ..) frutto di una visione culturale degli anni 2000 ed adesso si impone una grossa riflessione che porti aduna diversa organizzazione dei servizi sanitari e sociali che ponga al centro sì l’uomo e la persona, ma anche il suo ambiente, i suoi affetti, la sua vita con le sue relazioni e le sue memorie. A mio parere le parole d’ordine per il post-pandemia saranno

Decentramento – territorialità – domiciliarietà 

Questo contribuirà a dare dignità ed anima all’uomo, alle famiglie ma anche alle nostre comunità. Ritengo che così come dopo il flagello della II^ guerra mondiale si elaborarono proposte per combattere la povertà alimentare, abitativa, lavorativa  nello stesso modo dopo il flagello della “Grande Pandemia da Corona”, si impone di ricercare e proporre nuovi modelli di servizio per combattere non la ma le povertà anche in campo sanitario, sociale, affettivo, globale e forse esistenziale Con queste premesse, è utile fare alcune proposte in ambito sanitario e socio-assistenziale.

In ambito sanitario per un’assistenza medica H 24 e territoriale 

Si recepiscono le linee guida per progetti di sperimentazione inerenti alla modalità organizzative per garantire l’assistenza sanitaria h 24.Riduzione degli accessi impropri nelle strutture di emergenza e miglioramento della rete assistenziale territoriale emanate dalla Direzione Generale della programmazione sanitaria Ufficio V ministero della salute- e che prevede la realizzazione di:

1. Ambulatorio territoriale integrato per la medicina generale H 24 

Ambulatorio territoriale integrato Si definiscono “ambulatori integrati ” o “centri medici” quei presidi territoriali dove operano i professionisti che svolgono insieme la loro attività, secondo precise modalità organizzative ispirate alla Medicina di Gruppo. L’ambulatorio integrato, dispone di una rete informatica locale, a sua volta collegata alle reti informatiche aziendali; vi operano MMGG e/o PLS, personale infermieristico ed eventualmente personale amministrativo;

– aggregazione di 3 o multipli di 3 Medici di Medicina Generale in modo da garantire ambulatorio di medicina generale sempre aperto dalle 8,00 alle 20,00,5 giorni alla settimana.

Presso “l’ambulatorio integrato” possono essere erogate:

∗ visite ambulatoriali comunemente svolte dai MMG, dai PLS e dagli specialisti ambulatoriali interni;

∗ analisi diagnostiche di primo livello (da tecnologie elementari fino alla telemedicina);

∗ consulenze specialistiche;

∗ prestazioni infermieristiche.

Inoltre, possono essere svolte attività correlate, quali raccolta prelievi, prenotazione di prestazioni specialistiche e/o di ricovero degli assistiti, valutazioni connesse all’attività dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI).

  1. Assistenza territoriale integrata :

Si tratta dello sviluppo di una collaborazione fra più professionisti che rende possibile lo scambio di opinioni e pareri clinici, la condivisione di spazi e attrezzature per una loro ottimale fruizione, l’utilizzo più efficiente del personale di supporto, la garanzia di una copertura oraria maggiore dell’attività sia ambulatoriale che domiciliare, la possibilità di un’organizzazione del lavoro più flessibile con possibilità di visite e altre prestazioni su appuntamento. I Medici di Medicina Generale ed i Pediatri di Libera Scelta, riuniti in associazioni, possono svolgere la loro attività professionale anche in studi medici collocati in sedi diverse, ma devono essere collegati funzionalmente tramite idonea rete informatica e previa informatizzazione delle schede sanitarie individuali degli assistiti (medicina in rete). per collegare tra loro i professionisti e consentire la condivisione delle informazioni e per integrare i medici del territorio con l’ospedale e con gli attori del sociale. Il ritardo nella loro realizzazione porta il cittadino ad utilizzare impropriamente il Pronto Soccorso. Nell’ambito dell’assistenza territoriale integrata, grazie alla disponibilità del medico 24 ore su 24 e sette giorni su sette, sarebbe possibile disegnare e sperimentare nuovi percorsi di “ammissione protetta. Diventa indispensabile il passaggio in cura per i prefestivi, festivi e notturni ai medici di continuità assistenziale.

  1. Il presidio ambulatoriale distrettuale H 24 

Costituisce punto di riferimento dell’assistenza territoriale per il cittadino che

deve identificare un luogo fisico dove trovare risposta assistenziale continuativa in h 24. Si tratta di ambulatori distrettuali gestiti dai Medici di Continuità Assistenziale per effettuazione di visite e prestazioni sanitarie, collocati strategicamente in strutture individuate dalle ASL, situati in aree distanti da presidi ospedalieri,situati presso aree ad alta densità abitativa e/o aree di interesse turistico e almeno uno per distretto sanitario. L’ambulatorio deve essere collocato in sede distinta dal PS per evitare che i cittadini continuino ad identificare il Pronto Soccorso come luogo unico al quale rivolgersi per qualsiasi  problema. In linea di massima tale struttura dovrebbe essere localizzata vicino ad una postazione di ambulanze del 118, al fine di poter trasferire il paziente presso l’Ospedale di riferimento, qualora se ne verificasse la necessità. Nulla vieta che i due Servizi siano collocati nella stessa struttura, anche per ottimizzare i costi, purchè  il personale sia differenziato e ciascuno svolga il proprio compito. Le prestazioni erogabili sono quelle tipiche dell’ambulatorio del medico di MMG e del PLS: visita medica, prescrizione di farmaci salvavita, certificazione per turnisti, medicazioni, prestazioni urgenti che richiedono un servizio di primo soccorso, Questi progetti possono attingere a fondi di qualificazioni Nazionali e Regionali.

 

In ambito socio assistenziale si recepiscono i nuovi modelli di servizio orientati alla domiciliarietà ed l’utilizzo delle nuove tecnologie di tele-assistenza e telemedicina.

Con queste tecnologie di tele-assistenza e di telemedicina si riesce ad ottenere un tele-monitoraggio domiciliare indicato per:

– pazienti non più autosufficienti;

– pazienti portatori di patologie croniche;

– pazienti con disabilità fisica e psichiatrica.

Questo avviene attraverso l’attivazione di una centrale operativa di controllo e di comando, tesa a monitorare la situazione complessiva del paziente e con funzioni integrate con:

– servizi sanitari

– 118

– personale di pronto intervento

– personale di ausilio per la gestione delle necessità quotidiane (osa, asa, colf,badanti, servizio pasti, personale di vigilanza e sicurezza).

Piero Massetti

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