L’ Europa è nata, da brillante intuizione di alcuni uomini politici ispirati, per uno scopo di solidarietà, per sconfiggere le guerre ed aiutare tutti, in particolare i più deboli, a migliorare la loro situazione. L’Europa, grande continente politico caratterizzato dall’essere “economia sociale di mercato, liberal social popolare democratica, ancorata alle proprie radici giudaico cristiane, saldamente inserita nel contesto occidentale” (e così chi scrive la vorrebbe in futuro per sempre); un mercato che è il più grande ed il più ricco del Mondo; un continente la cui popolazione gode della migliore protezione sociale del Mondo: Il Welfare europeo è modello per il Mondo. La Democrazia europea, con qualche distinguo, è un positivo modello di Democrazia, fondamentale per il mantenimento di equilibri geopolitici. Frutto di politiche di unità e solidarietà attuate dall’Unione Europea nella sua azione di contrasto agli effetti negativi causati dalla Pandemia del 2020. In Europa, oggi, o si gioca insieme o si perde tutti.
Quando si cominciò a costruire l’Unione degli europei, in virtù anche dell’articolo 11[1] della Costituzione, l’Italia non vi aderì, insieme a pochi altri paesi, la fondò.
L’Europa, soggetto sovranazionale al quale i paesi hanno ceduto porzioni di sovranità, senza la quale qualunque emergenza tra quelle attraversate, sarebbe stata ben più distruttiva, ci induce, a riflettere sulla indicazione puntuale dei presupposti della nostra visione[2]: Cristianesimo, europeismo, Riformismo, Liberalismo, Ambientalismo, Olivettismo\Popolarismo, Meridionalismo, Autonomismo, Innovazione. E a seguire, a dettagliare i nostri valori: Libertà, Pace, Eguaglianza (almeno delle basi di partenza, ma anche importante il restringimento delle smaccate ingiustizie, con il restringimento dell’Indice Gini), Verità, Stato di Diritto, Giustizia e Legalità, Diritto ad avere Diritti[3] (dalla Carta dei Diritti di Palermo, 2020) Umani, Civici e Sociali, Solidarietà e Sussidiarietà, Famiglia, Lavoro dignitoso, Rispetto per la Dignità Umana, Tutela della vita, Democrazia Liberale Rappresentativa in senso non formale ma compiuto (purché la sovranità sia del popolo votante e non del popolo votato, purché la “rappresentanza” venga prima della “governabilità” e la delega al Governo non sia mai totale, ma possa essere ritirata a discrezione del “Popolo, votante, Sovrano”), Supremazia della Legge, Solidarietà, Sussidiarietà, Non discriminazione, Diritti delle minoranze, Dialogo con le religioni e tra le religioni; Concorrenza, Produttività, Trasparenza, Disinteresse personale nell’azione pubblica.
Ove la Democrazia dovrebbe porsi il tema di ottimizzare i “nodi della condizione umana contemporanea[4]: il formarsi, il sapere, l’accedere, il curarsi, il procreare, il decidere, il relazionarsi e, se possibile, l’affermarsi e proporsi ad esempio[5].
Necessario che gli Europei provvedano alla tutela dei loro Diritti contemperati e delle loro legittime aspettative più di quanto non abbiano concretamente fatto finora; da ciò dipenderà il loro peso ed autorevolezza nel ristretto Club delle potenze mondiali; a ciò dovranno essere funzionali strategie politiche e responsabilità di Governo che attengano alla vita di tutti e di ciascuno, agli abiti mentali ed alle posture ideali delle popolazioni europee. Programmi di riarmo, ritorno delle produzioni, investimenti nel reperimento delle materie prime, riconfigurazione delle reti energetiche, sono sfide destinate a riscrivere le mappe della globalizzazione ed a produrre effetti di riposizionamento dei Paesi industriali. L’Italia che ruolo vuole giocare e con quali investimenti vuole accompagnare questa volontà? Occorrono, lo si ripete, Visione, Realismo, Capacità di Execution, avendo coscienza che nessuna delle importanti sfide che il presente ci propone, Guerra, Energia, Inflazione, Migrazioni, sono affrontabili e risolvibili da uno Stato Membro che ritenesse di poter fare da solo; quando qualcuno lo dimenticasse gli esempi del contrasto alla Pandemia 2020 e del Recovery Plan potrebbero essergli ricordati polemicamente.
“Noi siamo quello che i nostri Valori fanno di noi[6]”. Il fare, se non sorretto da Valori, non porta ad alcunché.
“Le divergenze di opinioni sul tema Immigrazione (e MES ed oggi alcuni elementi della Riforma della Giustizia; Abuso d’Ufficio: modifiche sì, abolizione costituzionalmente impossibile con Legge Ordinaria, no[7]) non impediscono che l’Europa resti il solo ancoraggio per un’Italia che voglia contare nel mondo globale[8]”. Con le Istituzioni Europee le forze di Governo e di opposizione italiane dovranno discutere .e cercare di far valere le loro proposte in relazione agli indirizzi da perseguire, ancorché sempre nel contesto imprescindibile di rapporti giuridici (le norme Europee sono prevalenti sulle norme nazionali e l’Europa ha gli strumenti per farle prevalere) e di interessi internazionali (rispetto ai quali nessuno può pretendere di partire da zero e da solo). Ciò anche perché all’integrazione Europea si devono conquiste che ci appartengono come Comunità ed alle quali quasi nessun cittadino europeo consapevole dovrebbe essere disponibile a rinunciare: Libertà, Pace, Sviluppo Economico e Qualità Sociale, Diritti Civili, Democrazia, Giustizia.
L’Unione Europea non può e non deve essere soltanto una zona economica di libero scambio. Essa deve essere sempre più un organismo politico; una terra dei Diritti e di unità sostanziale di intenti e di Governo, di Diritti e responsabilità, di progettualità; una realtà che non si contrapponga alle nostre patrie nazionali, ma le colleghi e le completi, le rappresenti.
L’Europa ha bisogno di più e non di meno concorrenza; Le imprese europee avranno successo nei mercati mondiali se abbasseranno i costi del fare impresa e se le nuove idee avranno maggiore possibilità di avere successo. Questo richiede Autorità Amministrative Indipendenti e vigili nell’intervenire quando le imprese esistenti progettino fusioni che danneggino i consumatori. Le Autorità Amministrative Indipendenti, ove mantenessero la propria indipendenza, potrebbero favorire sviluppo e crescita.
L’Europa perciò deve riprendere il cammino intrapreso andando oltre la integrazione economica e finanziaria per puntare con decisione alla creazione di un soggetto politico omogeneo e coeso, che coinvolga popoli e comunità e persone, valori, speranze ed interessi che voglia tendere verso gli Stati Uniti d’Europa, codici, norme, diritti e doveri, quelli fiscali e penali compresi, unici per tutti; che voglia esprimersi sempre e davvero con una voce sola e che da tutto ciò tragga condivisione e prestigio; che, forte quale sarebbe, possa farsi rispettare e temere sulla scena del mondo;
L’Europa deve innanzitutto trovare la forza per riaffermare la propria identità cristiana e occidentale. E’ necessario per questo che l’Unione Europea recuperi l’idea di Nazione e di Stato. L’Europa deve promuovere il Bene Comune, a cui si è andato sostituendo, in questi ultimi decenni, un paradigma incentrato sulla priorità della economia. Al più presto perciò occorre una politica estera e di difesa comuni. L’Unità dell’Europa o sarà fondata sulla Solidarietà tra i popoli, le comunità, le persone; sull’essere pronta a lottare per trovare posto, insieme, al tavolo dei 3\5 veri Potenti, o non ci sarà.
Il partito di Giorgia Meloni aderisce ai Conservatori che presiede, quello di Matteo Salvini aderisce ad un gruppo di estrema destra cui fanno parte Marine Le Pen ed i tedeschi di AFD; (surrettizi ed occulti sostenitori di Putin), Forza Italia aderisce al Partito Popolare Europeo.
Le Elezioni europee si celebrano con il sistema proporzionale con soglia di sbarramento. Potrebbe essere utile lavorare per una maggiore\migliore rappresentatività del Centro, area sociologica ove più intensa è la identificazione con l’Europa, dove prevale il presidio riformista, popolare, liberale, europeista; la migliore alternativa all’interno della quale il corpo elettorale europeo potrebbe scegliere i propri rappresentanti il prossimo 9 giugno 2024.
Il fatto che al momento ancora manchi una credibile, persuasiva, appetibile “offerta” davvero centrista rende politicamente irrilevante questa porzione del corpo elettorale e del Paese; bisognerà attendere le prossime elezioni politiche del 9 giugno 2024 perché questo spazio possa venire occupato da progetti di peso?
La strategia di Giorgia Meloni prevede un allargamento al centro da destra. Secondo una Vulgata che molte orecchie ascoltano, molte delle posizioni che il Partito di maggioranza FdI assume in Italia, comprese le incomprensioni sul PNRR, sul MES, sulle Concessioni Balneari, talvolta anche contro l’evidente vantaggio nazionale, trovano la loro logica nell’ottica di mosse che convenga realizzare, da parte dei Leader dei partners del Governo, per l’ottenimento dell’allargamento della maggioranza Ursula oltre i 391 voti[9], per consentirle di avere maggiori margini di resistenza in vista delle prossime Elezioni europee dell’anno 2024.
Chi scrive ritiene di non escludere, dati i sondaggi aggiornati al 10 luglio 2023, che “al momento, l’unica probabilità concreta che abbia Giorgia Meloni di partecipare alla distribuzione della torta del potere europeo passi o da un difficile accordo con Elly Schlein[10]” oppure di trovare il modo di partecipare alla “Maggioranza Ursula” nell’ottica di contribuire all’elezione della Commissione.
L’ipotesi, pur ventilata, che l’asse europeo possa spostarsi tutto a destra, viene osservata con scetticismo; la non lieve preoccupazione riguarda l’ipotesi, considerata paradosso, che, per la prima volta, l’Italia, con Forza Italia[11], unico Partito Italiano aderente al Partito Popolare Europeo, non abbia una rappresentanza significativa nel PPE, l’alleato a cui guarda la Leader di FdI con sempre maggiore attenzione.
La riduzione della soglia di sbarramento delle Elezioni Europee 2024 dal 4%
al 3% va nella direzione del più agevole ottenimento di un risultato elettorale analogo al precedente dell’anno 2019, nonostante la scomparsa di Silvio Berlusconi, anche consentendo ad uno dei due partecipanti al presunto “Terzo Polo ”; agevolare la riduzione dello sbarramento comporrebbe un saldo politico positivo, a condizione che venga deliberato in un periodo coincidente con la fine dell’anno 2023.
Secondo uno dei migliori opinionisti[13], la Meloni, nel privilegiare la scena internazionale a quella interna, ha seguito una via di avvicinamento al Centro Europeo ed alla Presidente della Commissione.
Sulla base delle previsioni elettorali attuali, salvo sconvolgimenti difficili da ipotizzare senza terremoti, si realizzerà ancora una maggioranza larga che comprenda le due grandi famiglie politiche europee.
Il futuro dilemma: privilegiare i rapporti esistenti e restare ai margini del Governo europeo oppure entrare a far parte del Governo europeo allentando i rapporti con il gruppo partitico europeo che adesso presiede. Tajani e Salvini cercheranno ognuno di indirizzarla verso la loro posizione.
Per effetto delle esistenti logiche politiche, gli interessi nazionali spingono la Premier verso un riproposizione, magari rafforzata, della precedente maggioranza; gli interessi del suo Partito italiano le suggeriscono una soluzione orientale; la prima soluzione soddisferà le esigenze dei ceti produttivi che chiedono “stabilità e crescita”.
Poiché la Lega, con Salvini, sembra essersi automarginalizzata con la pretesa di fare gruppo con la Le Pen, ecco spiegate le quotidiane punzecchiature rivolte ai critici dell’Autonomia differenziata a finanza invariata, con il rispetto dei principi costituzionali, evidenziati dai LUP (Livelli uniformi di Prestazioni), ed evidenziati dai concetti di Coesione, Convergenza e Perequazione previsti dagli articoli 116 e seguenti della Costituzione.
Secondo un acuto politologo[13], “da qui al 2024, il problema non sarà la tenuta del Governo, ma quella dei partiti che lo appoggiano e lo combattono”.
Potrebbe darsi che convenga esaminare molte delle scelte che saranno tentate o realizzate dal Governo Meloni, da qui al Giugno dell’anno 2024, con un caleidoscopio che comprenda anche questa immagine. La soluzione ai Problemi Zachy e Sblocco della terza (ed a fine anno della quarta integrata) rata del PNRR (somme sulle quali il MEF faceva affidamento ed ancora non pervenute nelle casse dello Stato, costringendo il Ministero a ritardare pagamenti dovuti a fornitori), consentono di ragionare di un supporto che la Premier Meloni possa avere ricevuto dalla Presidente della Commissione Europea von der Leyen.
Osservare con molta attenzione i risultati delle odierne elezioni in Spagna.
Intelligenti Pauca.
Il vero comportamento propositivo, nell’ottica di una convergenza tendente ad un rafforzamento dell’alleanza che sostiene la Maggioranza Ursula, potrebbe essere una convergenza di FdI sulla conferma della von der Leyen alla Presidenza della Commissione.
Massimo Maniscalco
[1] L’articolo della Costituzione attraverso il quale l’Italia si è dichiarata disposta ad accettare limitazioni di sovranità, a parità di condizioni fra pari, allo scopo di assicurare Pace e Giustizia nei rapporti fra le Nazioni è l’articolo 11, secondo comma: “consente, in condizioni di parità con altri Stati, alle limitazioni di sovranità, necessarie ad un ordinamento che assicuri la Pace e la Giustizia fra le Nazioni”..
[2] “Nella parola Visione si raccoglie una serie di Valori e punti di riferimento condivisi, di regole e leggi accettate, di scopi ed obiettivi capaci di motivare ad un impegno e di dare un senso all’esistenza”. Nunzio Galantino, Il Sole 24 Ore, 20 Novembre 2022.
[3] Finché i bisogni non assurgeranno alla dignità di Diritti, questo Paese non conoscerà la vera Libertà e la Giustizia, Giuseppe La Loggia.
[4] Walter Veltroni, Diritti, futuro e libertà, la Repubblica, 16 Febbraio 2023.
[5] Walter Veltroni, cit.
[6] Barak Obama
[7] Commento sull’abolizione dell’Abus di Ufficio del 20\7\2023 da parte della Commissione Europea: “Queste modifiche proposte depenalizzerebbero importanti forme di corruzionee potrebbero avere un impatto sull’efficace individuazione e lotta alla corruzione”. Altra vertenza sull’asse Governo\Commissione UE, passando da un perplesso Quirinale. Se alcune perplessità avessero un rilievo fondato, non si vede perché non si dovrebbe tenerne conto (Vincenzo Spagnolo, Avvenire, 21\7\2023
[8] Giorgio Napolitano.
[9] Ipotesi: PPE previsti 160 seggi, Socialisti, previsti 140 seggi, Liberali, Renew 90 seggi; somma 390; utile e gradito ogni eventuale apporto.
[10] Claudio Cerasa, Prove di grande Coalizione, Il Foglio, 10 Giugno 2023.
[11] Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani,cofondatore di Forza Italia, garante fino alla data delle Elezioni Europee,, ha già dichiarato che un’alleanza con l’estrema destra è impossibile.
[12] Maurizio Cotta, Politica Nazionale e quella Europea21 Luglio 2023
[13] Massimo Franco, La sindrome delle Europee non risparmia alcun Partito, Corriere della Sera, 22 Luglio 2023.