Ambienti della “Perfida Albione” – come la chiamava il Duce – a quanto pare cercano di insinuare il sospetto, o poco ci manca, che il nostro Paese sia stato l’untore che ha appestato di Covid l’Europa intera e, quindi, le loro austere, ordinate e linde contrade. E questo grazie agli errori che, anzitutto in Lombardia, sarebbero stati commessi, al primo apparire dell’epidemia.

Questa volta si cimenta nell’impresa una autorevolissima, blasonata, plurisecolare rivista medica, il cui prezioso compito è riferire e diffondere i dati scientifici di cui danno conto i lavori di ricerca che vengono ammessi alla pubblicazione, piuttosto che riportare opinioni sicuramente importanti, ma largamente soggettive destinate a lasciare il tempo che trovano e, in nessun modo, da ritenersi asseverate dal fondato prestigio delle pagine su cui vengono ospitate.

D’ accordo: la scorso anno il nostro stivale ha colpito i britannici in ciò che hanno di più intimo. Intendo dire che li abbiamo feriti nel loro orgoglio, non altro. Avevano addirittura messo in campo una petizione on-line per chiedere che si ripetesse la finale di Wembley dell’europeo di calcio. E hanno masticato amaro, smarrendo quel tradizionale “aplomb” che un vero gentleman non sveste mai, quando il nostro Tortu li ha bruciati sul filo di lana della 4 per 100 delle Olimpiadi. A tutto c’è un limite, però, e bisogna pur saper perdere, soprattutto quando si abita in un impero che fu….

Peraltro, per venire alla sostanza delle cose, errori ne sono stati commessi sicuramente. Errori ed omissioni, in Lombardia ed altrove, nel nostro e negli altri paesi. Non ultimo, anzi tutt’altro, il loro Paese che, a tratti, ha affrontato la pandemia con un più di disinvoltura e un briciolo di spregiudicata fantasia… Errori riprovevoli, sviste pericolose, ritardi colpevoli, omissioni dannose, ma pur sempre a fronte di un frangente talmente irruente, improvviso, imprevedibile e sorprendente che, se non giustifica, almeno spiega dove perfino noi … ma immaginiamo i britannici ..non siamo giunti per tempo.

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