La percentuale di giovani europei occupati costretti a restare a vivere con i genitori nell’UE è aumentata in modo significativo. Lo conferma una ricerca dell’ Eurostat che ci dice come la percentuale di lavoratori tra i 25 e i 34 anni che vivono nella casa dei genitori è aumentata dal 24% del 2017  al 27% del 2022.

I dati includevano persone con lavoro a tempo pieno e part-time che subiscono le criticità dell’aumento del costo della vita, le carenze abitative a basso costo e del lavoro povero.

In Portogallo la percentuale è passata dal 41% al 52%, in Spagna, dal 35% al 42%, in Italia  dal 41% al 48%, mentre in Francia dal 10% al 12%.

Il paradosso  è che nei cinque anni presi in considerazione l’occupazione giovanile è tornata ai livelli più alti dal 2007 pur continuando a permanere quella precaria.

La ricerca mette in rilievo l’influenza del costo della vita sull’aumento dei costi immobiliari in tutta l’Eurozona: tra il 2010 e il 2022, i prezzi degli immobili nell’Eurozona sono aumentati del 47%.

Il rapporto Eurostat mostra che la metà dei giovani che vivono con i genitori vorrebbero andarsene entro un anno, ma solo il 28% ha dichiarato di aver effettivamente pianificato il trasferimento e sottolinea le conseguenze che la situazione dei giovani in questa condizione sui fenomeni di esclusione sociale.

CV

 

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