Una convenzione con la Federazione del Movimento per la Vita consentirà di avere all’interno dell’ospedale dei volontari a supporto delle donne che “potrebbero prendere in considerazione la scelta dell’interruzione di gravidanza o che addirittura si sentono costrette a ricorrervi per mancanza di aiuti”, spiega la Regione. Ma i cittadini di dividono: “Più educazione sessuale nelle scuole e meno chiesa nei servizi pubblici”, “Ma seguire invece quelle che scelgono di farli e poi cadono nella depressione post partum?”, alcuni dei commenti.

Nell’ospedale Sant’Anna di Torino saranno presenti dei volontari che offriranno “supporto concreto e vicinanza alle donne in gravidanza e cercare di superare le cause che potrebbero indurre all’interruzione”. Ad annunciarlo la Regione in una nota. Il Piemonte torna così al centro dell’attenzione  per le sue politiche anti abortiste a firma, ancora una volta, dell’assessore alle Politiche socialiMaurizio Marrone.

Con una convenzione sottoscritta alla presenza di Marrone, del direttore generale dell’AOU Città della Salute Giovanni La Valle, del direttore sanitario del Sant’Anna Umberto Fiandra e del presidente regionale della Federazione del Movimento per la Vita Claudio Larocca, la Regione si pone infatti l’obiettivo di “fornire supporto e ascolto alle gestanti che ne abbiano necessità, nell’ambito di un più generale percorso di sostegno durante e dopo la gravidanza alle donne che vivono il momento con difficoltà e che potrebbero quindi prendere in considerazione la scelta dell’interruzione di gravidanza o che addirittura si sentono costrette a ricorrervi per mancanza di aiuti”.

Per continuare la lettura CLICCA QUI
Pubblicato su www.quotidianosanità.it

About Author