Una ricerca pubblicata mercoledì su Environmental Health Perspectives fa emergere le gravi conseguenze provocate sui bambini e i ragazzi degli Stati Uniti dall’impennata delle temperature registrate nella tarda primavera e in estate di ogni anno (CLICCA QUI). Spicca il numero delle visite ai  pronto soccorso degli ospedali.

La ricerca è il frutto dati relativi a quattro milioni di visite al pronto soccorso di poco meno di 50 ospedali pediatrici avvenute tra il  2016 e il 2018 nel corso delle stagioni più calde, di cui oltre il 12% è stato in strettissima relazione con l’innalzamento delle temperature. La calura estrema, infatti, ha fatto aumentare notevolmente l’accesso ospedaliero per colpi di calore, e/o per lo stress provocato dal calore, e infezioni intestinali batteriche, anche queste favorite da un eccesso di surriscaldamento dell’aria.

Quello che più ha colpito i ricercatori è costituito dall’aumento del rischio per i bambini che soffrono di malattie del sangue, del sistema immunitario e del sistema nervoso durante i periodi di calore più elevato, cose non osservate su analoghi studi sugli condotti sugli adulti a proposito dei quali sono note le conseguenze portate dalle temperature eccessive, soprattutto tra gli anziani più vulnerabili.

Vi sono poi degli aspetti delle relazioni tra i cambiamenti climatici e le conseguenze sulla salute delle persone che riguardano anche le disuguaglianze sociali ed etniche pure per ciò che concerne l’assistenza sanitaria pediatrica. Nel caso delle infezioni intestinali batteriche, ad esempio, si è notato che questi fenomeni esplosi tra i bambini nei periodi più caldi finiscono per riguardare in maniera maggiore soprattutto i bambini non bianchi e per quanti di loro potevano fare affidamento solamente sull’assistenza sanitaria pubblica.

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