“E’ scattata l’ora X e l’alleanza M5S-Pd, per quanto ambigua e problematica, è entrata nella fase della verifica operativa.

Una manciata di ore, meno di 100, per decidere almeno tre cose concrete: su quali programmi investire, chi ne deve assumere la responsabilità operativa sul piano di governo, e infine chi guiderà la complicata squadra dei ministri e sottosegretari.

Le trattative sono state avviate già da alcuni giorni e in realtà erano nell’aria da tempo, sono maturate contestualmente alla crisi. Più Salvini tentava di forzare la mano agli alleati, più li spingeva tra le braccia dell’antico nemico, che non si limitava certamente ad un’attesa passiva… A sua volta affilava le armi per accogliere gli ex avversari, nella assoluta consapevolezza che solo in questo modo aveva qualche chance per tornare a governare il Paese.

E la chiave interpretativa della crisi sta tutta in questo gioco di incastri che in realtà rende impossibili altre soluzioni proprio per il M5S e il Pd. Entrambi uscirebbero dalle urne ridimensionati e senza alcuna possibilità di tornare al governo, e probabilmente allora non basterebbe neppure attivare una alleanza come quella attuale.

E’ la mancanza di alternative che forzerà la mano ai vari negoziatori, obbligandoli ad accontentarsi degli obiettivi possibili e non degli obiettivi idealmente sognati da loro e dalle loro tifoserie. Sia gli uni che gli altri, al netto delle affermazioni ufficiali, alle urne perderebbero posizioni e probabilmente consegnerebbero davvero il Paese al Centrodestra, come sembra che gli elettori vorrebbero.

Una sconfitta totale per M5S e Pd, che si rendono conto della assoluta necessità di trovare un piano d’accordo. Con l’esperienza di questi ultimi anni però so con certezza che dove è più facile che Pd e M5S trovino una sorta di accordo è su quei temi, definiti come eticamente sensibili.

Temi e valori profondamente legati alla sensibilità del mondo cattolico, come la vita, la libertà di educazione e di cura, la famiglia, le iniziative a forte caratterizzazione sociale e improntate ai principi di solidarietà e di inclusione. Su questi punti vorrei che il loro programma fosse chiaro fino ad esplicitare dettagli tutt’altro che irrilevanti.

Per esempio come interverrà il nuovo governo davanti alla scadenza dell’ordinanza della Corte costituzionale in tema di eutanasia? Legittimerà il suicidio assistito, abolendo l’articolo 580, sulla base del principio di autodeterminazione dl soggetto? Come si comporterà davanti alle tematiche della procreazione medicalmente assistita, si spingerà fino a giustificare la pratica dell’utero in affitto, magari con una capriola lessicale per definirla gestazione per altri?

Così tanto per edulcorarne la drammatica forma di sfruttamento della donna.

E quale destino troveranno gli embrioni congelati, guardati con tanta insistenza da parte di chi vorrebbe farne oggetto di sperimentazione o peggio ancora di uso cosmetico? Cosa deciderà in fatto di droghe e della loro legalizzazione ad uso falsamente ricreativo, nonostante la quotidiana esperienza delle violenze, degli incidenti, avvenuti sotto gli effetti della droga? Imporrà un silenzio assenso per il prelievo di organi, come sembra suggerire l’ultima circolare del ministro della salute?

Ecco non vorremmo proprio che l’accordo Pd-M5S si concentrasse su questi aspetti in nome di un progresso, che è nei fatti la vera negazione della dignità umana.

Paola Binetti

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