Il cambiamento climatico sta colpendo particolarmente l’Africa.  In gran parte di quel continente si è registrato un aumento medio della temperatura di oltre 1,4 gradi del normale. E secondo molti scienziati ciò non sarebbe stato possibile senza l’azione umana. Altri legano invece questo preoccupante fenomeno, e le sue pesanti conseguenze per gli equilibri ambientali e per le popolazioni, al fenomeno de El Niño, un’ancora non studiata a fondo corrente di acqua calda del Pacifico del sud che finirebbe per influenzare anche la parte meridionale dell’Africa.

Un gruppo di studiosi del World Weather Attribution sostiene che l’innalzamento delle temperature è direttamente legato all’uso di carbone, petrolio e gas, oltre che alle imponenti deforestazioni in corso un po’ dappertutto. Secondo questi studiosi paesi come il Mali e il Burkina Faso hanno registrato innalzamenti della temperatura media di almeno 2 ° con il conseguente aumento del numero dei morti provocati dalle ripetute ondate di calure, diurne e notturne.

Se fenomeni del genere sono stati registrati nel corso dei secoli, viene sottolineata una riduzione dei tempi che li separano l’uno dall’altro passando dai probabili 200 anni a poco più di venti. Questo significa che il ripetersi delle siccità diventa sempre più frequente provocando perdite di raccolti e ampliando il numero delle persone colpite dalla fame, come recentemente verificatosi in Zambia, nello Zimbabwe e il Malawi.

Molti scienziati, allora, stanno pensando di non poter escludere la combinazione dei cambiamenti climatici, determinati notevolmente dalla parte più industrializzata del mondo, con gli effetti de El Niño rendendo in ogni caso necessarie nuove politiche di transizione ambientale ed energetiche al fine di contenere l’innalzamento delle temperature medie globali. In attesa di riuscire ad aiutarli davvero a “casa loro”, come spesso si sente dire, un aiuto a sempre più larghe aree di territori e delle popolazioni africane può essere quello di impegnarsi in questa direzione. Cosa, del resto, assolutamente necessaria anche per noi visto l’andamento delle temperature che stiamo registrando alle nostre latitudine da troppi anni.

CV

 

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